by Letizia Strambi | 3 Ottobre 2023 11:18
Federalberghi celebra l’ingresso del gruppo Rocco Forte Hotels all’Hotel De la Ville di Roma con un dialogo aperto sul turismo tra sir Rocco Forte e il presidente dell’associazione, Bernabò Bocca.
Rocco Forte conta in Italia sette hotel prestigiosi e ne ha tre in apertura, con progetti di forte espansione nel nostro Paese, orientati sia al rilancio di strutture esistenti che a investimenti in nuovi alberghi. «Ci sono 12 progetti in corso di negoziazione che si svilupperanno nei prossimi anni» anticipa Rocco Forte. Nel 2014 il Fondo Strategico Italiano e il Gruppo Rocco Forte Hotels hanno sottoscritto un accordo di investimento in cui il leader del gruppo si impegnava in un piano di sviluppo incentrato dell’Italia. «Da allora – spiega Forte – mi sono dato degli obiettivi che credo di aver raggiunto nonostante la situazione spesso sia stata critica».
Con l’ingresso del prestigioso marchio Federalberghi arriva oggi a 27.000 alberghi associati su 33.000 esistenti in Italia.
I due imprenditori sottolineano l’importanza dei grandi eventi per il Paese, in particolare per Roma, dove si è appena conclusa la Ryder Cup[1]. «Una Roma scintillante che ha avuto un ritorno di immagine incredibile – ha detto Bernabò Bocca – basti solo pensare alla serata di gala all’interno delle Terme di Caracalla: abbiamo un potenziale del quale nemmeno ci rendiamo conto, se non guardiamo lo stupore che genera nei nostri ospiti». Fiducioso, Bocca si augura altrettanto successo per le Olimpiadi di Milano-Cortina [2]e per il Giubileo[3] e afferma che «la conquista dell’Expo[4] muterebbe per sempre il volto di Roma e dell’Italia dandole uno slancio che non ha ancora avuto”.
Rocco Forte commenta positivamente anche l’investimento dei grandi nomi internazionali dell’hôtellerie nella Capitale: «Roma vede l’entrata di grandi brand lusso, come il Four Season, Bulgari[5], che per gli albergatori cinque stelle esistenti significa sicuramente una nuova competitività, ma a lungo termine è importante per una città, che è per me la più importante al mondo per il turismo, avere catene che la aiutino a rilanciare la sua immagine internazionale, come è avvenuto a Parigi e Milano, che hanno avuto solo benefici da questo tipo di investimenti».
I due imprenditori discutono a lungo sulle difficoltà inerenti al mondo del lavoro a seguito della pandemia, e sulla formazione. Il presidente di Federalberghi vorrebbe una scuola alberghiera simile a quella di Losanna e afferma di avere un business plan già pronto per il Campus.
Per la questione occupazionale, invece, torna la richiesta alle istituzioni di un taglio di contribuzione e fiscale. La questione, incide anche sul turismo in modo oggettivo, secondo il presidente di Federalberghi, il quale analizza i trend dell’estate appena trascorsa: «Sicuramente le crescite esponenziali non sono salutari in economia, perché ci fanno sempre porre delle domande sul futuro, in cui potrebbero esserci curve analoghe in flessione, tuttavia va detto che quest’estate il segmento lusso e le destinazioni più popolari hanno tenuto bene, ma il balneare fuori dalle località note, sicuramente ha visto una frenata». Inflazione, aumento dei tassi dei mutui, ci fanno dunque guardare a un 2024 in cui la classe media potrebbe rinunciare alla vacanza se non sostenuta negli stipendi.
Una crisi che si fa sempre più sentire in alcuni Paesi europei, «mentre noi siamo l’unica nazione con un incremento del Pil, seppur minimo, proprio grazie proprio al turismo», specifica Bocca guardando a un possibile rallentamento del turismo continentale. Non avremo invece problemi con il mercato Usa, secondo Rocco Forte, il cui sentiment verso l’Italia resta sempre elevatissimo.
Infine, Rocco e Bocca si soffermano su tutte le potenzialità, ma anche sullo sperpero di grandi occasioni di sviluppo come la perdita della compagnia di bandiera, quella dei grandi brand della moda, la mancata promozione sulla sicurezza di città come Roma rispetto ad altre metropoli internazionali e l’assenza di infrastrutture aeroportuali adeguate in regioni come la Sicilia. Ma quando chiedono a Rocco Forte perché ha scelto di entrare in Federalberghi è molto chiaro: «Ho visto Bernabò Bocca combattere presso le istituzioni per queste battaglie che erano anche le mie».
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