È ufficiale: Milano Malpensa intitolato a Berlusconi con effetto immediato
Adesso è arrivata anche l’ufficialità: l’aeroporto di Malpensa viene intitolato, con effetto immediato, a Silvio Berlusconi, come stabilito da un’ordinanza dell’Enac. Da questo momento, quindi, lo scalo assume la seguente denominazione: “Aeroporto internazionale Milano Malpensa – Silvio Berlusconi”.
“La società di gestione Sea provvederà agli adempimenti di competenza connessi alla nuova denominazione”, fa sapere il Mit, mentre il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso «grande soddisfazione». Non solo consensi, però. La decisione dell’Enac è stata accompagnata anche da uno stuolo di polemiche, non ultima quella dei Giovani Dem della Lombardia, che hanno lanciato una petizione per impedire l’intitolazione dello scalo a Berlusconi e ha già raccolto oltre 100.000 firme.
La proposta, in realtà, giaceva da oltre un anno sui tavoli della Regione Lombardia, ma ora che l’ordinanza è stata approvata è scoppiato il putiferio. A dare fuoco alle polveri, nei giorni scorsi, il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva espresso le proprie perplessità sulla delibera dell’Enac, difesa invece a spada tratta dallo stesso Salvini e dal ministro del Turismo, Daniela Santanché.
Oggi, intanto, la deputata del Pd, Silvia Roggiani, in un’interrogazione rivolta a Salvini ha chiesto – come scrive il Corriere della Sera – «di chiarire le modalità della procedura seguita per l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi e quali siano le motivazioni per cui non sia stata rispettato l’iter previsto dalla legge 1188/1927, che richiede un periodo di 10 anni dalla morte della persona prima di intitolare un luogo pubblico».
Critiche durissime anche da parte di Verdi, Azione e Cgil di Milano. Secondo il segretario generale, Luca Stanzione, «la notizia è grave e dice molto sull’arroganza istituzionale di questo governo che decide di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, un aeroporto in gestione alla Sea, società del Comune di Milano, quando un’intera comunità ne sta discutendo e migliaia di persone hanno già aderito ai diversi appelli come il nostro che voleva l’intitolazione a Carla Fracci, un’icona e un simbolo della cultura milanese. Credo che dobbiamo chiedere tutti al governo un passo indietro».
