Rispondere all’espansione di Ryanair e Wizz Air con una strategia diversificata, puntando meno allo scontro diretto con i competitor e più a rosicchiare margini sulle compagnie legacy. È questo in sintesi il piano di easyJet, raccontato dal ceo John Lundgren al quotidiano economico Financial Times.
Nonostante la escalation della variante Omicron e le turbolenze che ormai interessano da quasi due anni l’intero trasporto aereo globale, Lundgren è convinto che per l’estate 2022 si ritornerà a una ripresa netta del mercato e non vuole farsi trovare impreparato.
Negli ultimi 20 mesi,rispetto a Ryanair e Wizz infatti, il vettore inglese è stato molto più cauto nel ripristino del network e ha ceduto quote di mercato (soprattutto rispetto alla low cost ungherese) scegliendo un atteggiamento meno aggressivo dovuto anche a qualche difficoltà nei conti finanziari.
Una delle mosse, per esempio, è quella di investire parte della liquidità nell’acquisto di più slot sull’aeroporto di Londra Gatwick: un’operazione che mira sia a contenere l’espansione proprio delle rivali sullo scalo londinese (che ritaglierebbe per easyJet un ruolo di quasi esclusiva) sia a aumentare l’offerta rispetto alle compagnie aeree legacy o ai progetti-costola come la BA EuroFlyer di British.
Allo stesso tempo, dopo aver perso quasi 2 miliardi di sterline durante la pandemia, easyJet ha scelto di ricostruire il network un poco alla volta, scegliendo solo rotte dove è possibile garantire alti livello di riempimento.
Il nuovo approccio di Lundgren, aiutato dall’aumento di capitale da 1,2 miliardi di sterline che easyJet ha ottenuto lo scorso settembre, deve fare i conti però con un mercato inglese che continua ad essere tra i peggiori in Europa. E le recenti restrizioni messe in atto per fronteggiare la variante Omicron non aiuteranno certo una veloce ripresa del vettore che continua a puntare molto sui suoi hub nel Regno Unito. Inoltre la solidità economica giova ancora a favore di Wizz e Ryanair che – oltre ad aver rafforzato i loro network in tutto il vecchio continente – hanno in arrivo centinaia di nuovi aeromobili.
Le azioni di easyJet in Borsa, invece, hanno perso circa il 50% del loro valore e qualche mese fa il fondatore Stelios Haji-Ioannou era andato allo scontro con i soci (e Lundgren stesso, ndr) sostenendo che la compagnia avrebbe dovuto ridimensionare la flotta.
Ma Lundgren non demorde e, oltre a raccontare al Financial Times la sua strategia, risponde agli attacchi di Michael O’Leary (ceo di Ryanair) e József Varadi (ceo di Wizz) che avevano quasi deriso le stime di crescita presentate da easyJet, sostenendo la difficoltà del vettore Uk a riprendersi dalla tempesta del Covid. Wizz Air, inoltre, aveva perfino tentato di acquisire la compagnia low cost inglese, ma il board di easyJet si era fermamente opposto alle offerte ungheresi lo scorso settembre.
«In tempi di incertezza c’è sempre spazio per le “bocche larghe” (big mouths in inglese) capaci di riempire il vuoto con dichiarazioni su crescite infinite del settore nel lungo termine e forse, per qualcuno, può essere anche interessante da ascoltare – ha detto Lundgren rispondendo ai due competitor – L’effetto dovuto alla variante Omicron ci insegna, invece, che ancora una volta bisogna essere realistici e capire che la ripresa non assume i contorni di uno sprint, ma è una vera e propria maratona».