by Andrea Lovelock | 2 Luglio 2018 7:49
«La crescita delle vendite online è influenzata dal forte incremento delle transazioni generate via mobile, sopratutto smartphone, che solo in un anno sono lievitate del 65%. Ma il tallone d’Achille dell’ecommerce in Italia è causato dalla carenza di piattaforme digitali». È quanto ha dichiarato al quotidiano economico ItaliaOggi il presidente del Centro Economia Digitale, Rosario Cerra, nell’anticipare i dati contenuti nel «Rapporto Globale 2018» dedicato allo stato della digitalizzazione in Italia e nel mondo, che presto verrà presentato a Roma.
Ciò che negli States è già una realtà – ovvero i negozi virtuali trasformati in veri e propri luoghi di esperienza – stenta quindi a decollare in molti paesi europei, soprattutto in Italia che figura solo al 26° posto tra i Paesi occidentali per quantità e qualità della piattaforme. Il deficit del nostro Paese è dovuto essenzialmente alla carenza di portali virtuosi, strumenti di accesso che consentano all’acquirente una dinamica consultazione trasversale di servizi e prodotti.
Sempre secondo Cerra: «Lo svantaggio del Sud è strutturale, è il famoso digital divide: l’accesso alle reti veloci è più presente dove c’è dinamismo economico. Nel momento in cui questo svantaggio strutturale viene eliminato, si va a parità di servizio rispetto a tutti gli altri, e questo è un altro grande valore degli acquisti online: alcuni mercati, che dal punto di vista del marketing sono sempre stati difficili, magari poco captive, invece con questo meccanismo digitale diventano fruibili e interessanti».
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