Ecuador stato di emergenza e restrizione delle frontiere terrestri, ma gli aeroporti restano aperti

Ecuador stato di emergenza e restrizione delle frontiere terrestri, ma gli aeroporti restano aperti
10 Gennaio 13:59 2024 Stampa questo articolo

Ecuador in pieno caos. A dare fuoco alle polveri i disordini iniziati l’8 gennaio dopo l’evasione di Adolfo Macías detto “Fito”, leader del principale gruppo criminale del Paese, e le rivolte nelle carceri scatenate dalle bande criminali del narcotraffico.

Il presidente Daniel Noboa ha proclamato lo stato d’emergenza in tutto il Paese e il coprifuoco – dalle 23.00 alle 5.00 – dopo che uomini armati hano fatto irruzione in diretta tv nello studio di un canale pubblico nella città portuale di Guayaquil, diventata il centro degli scontri, anche se si segnalano violenze e saccheggi ovunque. Al momento, in città, il trasporto su gomma e la circolazione sono sospesi, mentre l’accesso all’aeroporto – che resta aperto – è limitato solo alle persone in possesso di biglietto.

Il ministero dell’Interno del Paese, dato il perdurare della situazione di caos e disordini, ha adottato il 12 gennaio 2024 una misura restrittiva per l’ingresso di tutti i cittadini stranieri in Ecuador per via terrestre da Colombia e Perù, che prevede l’esibizione di un certificato dei precedenti penali relativo agli ultimi 5 anni, debitamente apostillato e in spagnolo (se prodotto in lingua straniera, va corredato di traduzione, legalizzata e apostillata), rilasciato dal paese di origine o di residenza legale dell’interessato. Ciò per tutta la vigenza dello stato di emergenza e di conflitto armato interno. Sono state individuate alcune eccezioni a tale misura, tra cui si segnalano i titolari di un visto vigente di soggiorno in Ecuador; i titolari di passaporto ufficiale, diplomatico o di servizio, in conformità ai trattati internazionali di cui l’Ecuador fa parte; i bambini e gli adolescenti accompagnati.
Sono previste delle eccezioni al coprifuoco, in particolare anche per assicurare i servizi essenziali ed i trasferimenti da e verso gli aeroporti, per coloro che abbiano un volo in partenza o in arrivo, nella fascia oraria del coprifuoco (23:00-05:00).

L’Ambasciata d’Italia in Ecuador ha informato i cittadini italiani presenti nel Paese che sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi della situazione in corso. Raccomanda, inoltre, per qualsiasi emergenza, di utilizzare il numero telefonico messo a disposizione: +593(0) 999780861.

Il ministero degli Esteri sta monitorando gli avvenimenti e specifica, sul sito Viaggiaresicuri, che nella capitale Quito risultano, al momento, chiusi tutti gli esercizi pubblici, dai negozi ai centri commerciali, che è stata rafforzata la presenza di forze armate e polizia in tutto il territorio e raccomanda di evitare ogni spostamento e di tenersi aggiornati in base alle indicazioni delle autorità locali. Sono previste eccezioni al coprifuoco, in particolare per assicurare i servizi essenziali e i trasferimenti, da e verso gli aeroporti, per coloro che abbiano un volo in partenza o in arrivo, nella fascia oraria del coprifuoco.

Per informazioni aggiornate sullo stato dei propri voli, si chiede di verificare le notizie direttamente con la compagnia aerea di riferimento.

Sulla situazione turismo e possibili ripercussioni per i viaggi nel Paese, Marino Pagni di Tour2000 America Latina, tour operator specializzato nella destinazione, è prudente ma fiducioso: «A dire il vero l’Ecuador è sempre stato un Paese dai fragili equilibri. Poi, è chiaro, avvengono vicende eclatanti come questa, che ha avuto un grande risalto mediatico, e scatta l’allarme, ma confido che la cosa si risolva in breve tempo. Al momento, tra l’altro, non abbiamo clienti in quelle aree e, per quanto riguarda la nostra programmazione, posso dire di avere prenotazioni e richieste per fine primavera e l’estate, ma mi auguro che per quel periodo la situazione si sia normalizzata».

«C’è da precisare – spiega ancora Pagni – che l’epicentro di questa vicenda è Guayaquil, una città sulla quale da un pezzo ha messo le mani la criminalità organizzata. Fortunatamente noi tour operator italiani la utilizziamo raramente: talvolta come scalo di ritorno dalle Galapagos, ma nella maggior parte dei casi facciamo rientrare i nostri clienti su Quito e quindi non la trattiamo».

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