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Effetto Draghi sul travel: le tendenze 2021

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Lo chiamano effetto Draghi e starebbe tracciando i trend più rilevanti in vista dell’estate. Un’analisi arriva da The Data Appeal Company con il supporto del partner Sojern: si tratta naturalmente di intenzioni di viaggio, rispetto alle quali saranno determinanti le decisioni dei governi centrali delle prossime settimane e l’andamento della pandemia.

I viaggiatori di tutto il mondo, ormai è noto, hanno nuove priorità e sono in cerca di nuove emozioni, oggi ricercano sempre più il contatto con la natura e il territorio, preferendo esperienze all’aria aperta o comunque strettamente legate alle tradizioni delle località visitate.

Ma quale sarà la provenienza di questi turisti nell’estate che è alle porte? Secondo i dati raccolti da Sojern all’interno del suo network di clienti e partner, le ricerche di hotel sono in crescita, soprattutto da Usa, Canada e Caraibi, anche dall’Emea, in particolare verso Spagna, Grecia e Italia.

L’Italia, in particolare, segna un +141% di ricerche di hotel e un +181% di prenotazioni rispetto a gennaio 2021. Anche le ricerche dei voli vanno di pari passo con il settore alberghiero: le ricerche hanno subito una forte accelerazione, +171% e +352% di prenotazioni di rotte aeree rispetto a gennaio scorso.

In generale prendendo in considerazione i dieci maggiori mercati con destinazione Italia (domestico, Stati Uniti, India, Francia, Germania, Regno Unito, Russia, Svizzera, Spagna e Belgio), si registra un incremento deciso delle ricerche, soprattutto dall’Italia stessa, ma anche da Francia, Germania, Svizzera e Belgio, segnale che le persone si stanno già preparando in vista della prossima estate con un enorme balzo in avanti tra aprile e maggio.

Infatti, per l’Italia sarà per lo più un anno di turismo domestico: ricerche e prenotazioni interne hanno subito un’impennata: rispetto a gennaio da parte dei visitatori domestici le ricerche di hotel hanno subito una crescita del +378%, mentre le prenotazioni del +133%. Per quanto riguarda i voli  si registra un forte incremento di ricerche soprattutto dall’Italia per l’Italia (+249%) e di prenotazioni (+598%) a fine maggio rispetto a gennaio 2021.

Facendo un confronto tra Italia e Grecia, nostro competitor storico a livello di Mediterraneo, a livello di sentiment è un testa a testa tra i due Paesi. Cibo, qualità degli alloggi, pulizia e oggi più che mai la sicurezza sono le questioni più affrontate. Il Travel Barometer (indicatore proprietario di Data Appeal che misura la fiducia a breve termine di ripresa dell’industria turistica della destinazione) è superiore in Italia (61.9 contro 59.5 della Grecia). Le misure anti contagio adottate da entrambi i territori vengono giudicate a pari merito dai turisti (Covid Safety Index: 46,2 Italia; 46,3  Grecia), allineate al resto d’Europa ma c’è ancora molto da fare.

«Non c’è dubbio che i turisti siano intenzionati a tornare appena possibile in vacanza in Italia. Già a partire dall’estate, le presenze dovrebbero ricominciare a crescere. Se analizziamo anche l’andamento dei prezzi e il livello di saturazione delle strutture sulle Ota, si può notare che il prezzo medio è abbastanza sostenuto ma le prenotazioni avvengono soprattutto sotto data. Questo significa che dobbiamo ancora capitalizzare l’interesse dei turisti in termini di prenotazioni e arrivi sul territorio», ha dichiarato Mirko Lalli, fondatore di The Data Appel Company.

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