by Andrea Lovelock | 28 Febbraio 2020 7:00
Sarebbe di almeno 2,5 miliardi di euro il danno economico per il turismo nelle cinque regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna) da qui ai prossimi due mesi, in termini di mancati introiti.
È la prima stima calcolata dal Ciset, il Centro internazionale studi sull’economia del turismo, su dati di Banca d’Italia, che ha paragonato l’attuale emergenza sanitaria a casi simili come l’emergenza da Sars o eventi drammatici come il crollo delle Torri Gemelle a New York. Qualora altre regioni dovessero essere coinvolte e la contrazione finisse per interessare l’intero territorio nazionale, ma con intensità inferiore stimabile al -30% medio, il Ciset valuta che la perdita per la stagione primaverile potrebbe salire complessivamente fino a un massimo di 4,6 miliardi di euro, rispetto a una stima tendenziale annuale di 46 miliardi di euro nel 2020.
Parallelamente, sono previste contrazioni analoghe con riferimento al movimento degli italiani all’estero e alla relativa spesa in uscita che, nel trimestre marzo-maggio, vale mediamente circa 6 miliardi di euro, cifra che potrebbe dunque dimezzarsi, compensando così, in termini di bilancia turistica, il calo delle entrate.
Tuttavia, fanno osservare gli analisti del Ciset, è plausibile che le minori uscite per vacanze all’estero si traducano solo in piccola parte in spesa per turismo in Italia, considerato che anche il movimento domestico potrà subire una riduzione generalizzata e tradursi in escursioni giornaliere di breve raggio.
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