«In Egitto il turismo sta finalmente ripartendo e c’è una rinnovata fiducia nella nostra destinazione. Due fattori-chiave che stanno piano piano riportando gli italiani nella nostra terra, perché continuino a considerarla la loro seconda casa». A dirlo è Hisham El Demery, chairman dell’Egyptian Tourism Promotion Board, che a Milano snocciola i numeri della ripresa: 255mila arrivi dall’Italia nel 2017 con un +94,1% e un rientro nella top ten dei principali mercati per l’Egitto, posizionandosi all’ottavo posto. «C’è ancora molta strada da fare, ma questi primi segnali fanno ben sperare», sottolinea.
El Demery conferma, poi, un ritorno degli investimenti esteri nel ricettivo e una situazione economica e politica stabile del Paese. Insomma, il mercato dei viaggi in Egitto sembra davvero potersi rimettere in marcia. E l’Italia resta indubbiamente un mercato strategico, non fatto di soli numeri. «Per questo – dice – abbiamo in programma una serie di iniziative di marketing e di comunicazione anche con l’aiuto di tour operator, giornalisti e blogger. Oltre a viaggi stampa e partecipazione alle fiere di settore. Una strategia di promozione che passa inoltre da operazioni di comarketing realizzate con gli agenti di viaggi attraverso roadshow in giro per l’Italia». Ma l’ente del turismo egiziano non dimentica il potere dei social network sull’opinione pubblica e chiede agli utenti di raccontare «in prima persona, le meraviglie paesaggistiche, culturali e storiche dell’Egitto».
Per avvicinare ancora di più l’Italia al Paese arabo sono stati incrementati anche i collegamenti operati da Air Cairo, compagnia nata nel 2003 da una costola di Egyptair, che ne detiene il 60% del capitale. Entro fine marzo, infatti, i voli settimanali passeranno da tre a otto: due i voli da Milano Malpensa per Sharm El Sheikh, mentre sempre dallo scalo milanese partirà anche un collegamento verso Marsa Alam. Restano i tre voli da Napoli, uno da Roma Fiumicino e uno da Bari, tutti e cinque sempre per Sharm El Sheikh.