Egitto, i russi sono tornati: presto 200 voli in più
I russi sono tornati in Egitto. A sei anni dallo schianto dell’aereo russo nel Sinai, che portò alla sospensione dei collegamenti, lo scorso 9 agosto sono ripartiti i voli tra i due Paesi. Secondo il quotidiano Izvestia, ripreso da Italia Oggi, il tasso di riempimento è al 100% e le prenotazioni riguardano tutto il mese di settembre, nonostante il costo dei pacchetti mediamente più alto del 30% rispetto al 2015.
Un vero boom di richieste a cui il mercato già risponde con un rafforzamento dell’operativo voli, che come diretta conseguenza potrebbe avere – secondo l’associazione dei t.o. russi – un abbassamento dei prezzi.
Nel dettaglio, dal 27 agosto si potranno effettuare fino a 60 voli settimanali da Mosca a Hurghada e Sharm el Sheikh; inoltre, da 46 aeroporti regionali è consentito operare quattro voli settimanali. Per un totale di circa 200 voli in più.
Gli operatori turistici sono in attesa di capire come evolverà la domanda alla luce dei nuovi voli: se l’offerta verso l’Egitto supererà le richieste, i prezzi potranno diminuire come successo con la Turchia, altra meta molto amata dai russi.
In Egitto la pandemia impone il riempimento delle strutture ricettive massimo al 70%. Ancora scarsi i flussi dall’Europa, a causa delle restrizioni imposte dai governo. Le spiagge del mar Rosso, oltre che dai russi, sono frequentate in questa fase per lo più da turisti provenienti da Ucraina, Kazakistan, Bielorussia.
I pacchetti turistici settimanali (volo più soggiorno in pensione completa) – riferisce ancora Italia Oggi – vengono venduti in media al prezzo di 80mila rubli (920 euro) per due persone in hotel a quattro stelle; per un «tre stelle» l’offerta è ancora più economica (si parte da 70mila rubli, circa 800 euro); mentre un cinque stelle raggiunge i 100-120mila rubli (1.150-1.350 euro).