Egitto e Turchia, hotel spagnoli pronti a investire
Il ritorno di Egitto e Turchia, almeno per il mercato dell’hôtellerie spagnola, sembra più vicino. Le grandi catene spagnole – Barceló, Meliá e Iberostar in primis – preparano le loro manovre per un ritorno in grande stile in quelle destinazioni che hanno vissuto stagioni difficili a causa del terrorismo e dell’instabilità politica.
Dopo le rivolte della primavera araba, infatti, le stesse catene avevano diversificato gli investimenti spostando il business nelle aree del Sudamerica e dell’Asia. Secondo il giornale Preferente, ora, il vento è cambiato e già la prossima stagione estiva segnerà il ritorno del Nordafrica a numeri di una certa importanza.
Così il direttore generale espansione di Meliá, María Zarraluqui, ha fatto sapere che il Gruppo sta studiando il mercato turco in cerca di nuove opportunità di espansione e che sta valutando il ritorno in Egitto dopo che nel corso degli ultimi anni aveva chiuso le sei strutture che gestiva.
Barceló, invece, prepara l’apertura di un secondo hotel a Istanbul in piazza Taksim, mentre prevede di rinforzare la sua presenza in Egitto che al momento conta un hotel a Il Cairo e uno a Sharm El Sheikh.
«È il momento di ritornare sul mercato – fanno sapere da Barceló – I segnali sono positivi e le nostre stime prevedono che nei prossimi quattro anni i prezzi subiranno una notevole impennata. Anche la Turchia è al cento dei nostri piani di sviluppo».
Iberostar, infine, assicura un rinnovato investimento nel Paese turco. «È una meta di primo livello dove è strategico esserci. La nostra catena ha dovuto chiudere gli hotel cinque anni fa per motivi commerciali, però adesso i tempi per ripartire sembrano maturi», ha sottolineato al giornale spagnolo Aurelio Vázquez, ad del Gruppo per Europa e Medio Oriente. Oltre la Turchia, quindi, anche l’Egitto rimane nelle mire di Iberostar.
Le sirene che arrivano dalle catene spagnole, quindi, rinforzano i segnali positivi che già i mercati russo, inglese e tedesco hanno fatto registrare rispetto a Egitto e Turchia. Manca all’appello il turismo italiano, che abbozza un timido ritorno di fiamma che, stabilità politica e sicurezza permettendo, potrebbe farsi più consistente nei prossimi mesi.