Elezioni Fiavet/2, Mazzi: «Lotta all’abusivismo e dialogo con le istituzioni»
Servizi e formazione. Punta su questi due temi Ernesto Mazzi, altro candidato alla presidenza di Fiavet oltre Ivana Jelinic, per l’era post De Ria. «Il più grande valore di Fiavet è quello di essere presente su ogni territorio del nostro Paese, intercettando le reali esigenze che provengono da tutti i soggetti che vogliano contribuire alla crescita del turismo organizzato: siano esse aziende di vecchia o nuova generazione industriale. Sono parte di un’azienda che vende il proprio prodotto per il 95% via internet, ma posso assicurare che la domanda all’associazione industriale non è dissimile da quella di altre aziende di diversa impostazione: assistenza legale, fiscale, sindacale e risposte in termini di servizi alle necessità».
Tema caldo, poi, quello dell’abusivismo, con Mazzi che puntualizza: «Si tratta di un fenomeno che si manifesta in forme così diversificate da essere difficile da contrastare. Fiavet dovrà muoversi, a livello locale e nazionale, promuovendo tavoli permanenti con le forze dell’ordine, ma c’è soprattutto da combattere la mancata capacità e sensibilità della politica istituzionale. Non a caso nella Giunta esecutiva da me proposta ho affidato la delega al contrasto dell’abusivismo a un amministratore locale. L’attuale mancanza di operatività delle Province ha reso ancora più difficile identificare chi sia l’interlocutore di contrasto al fenomeno, per non parlare dell’endemica povertà di risorse economiche destinate alla vigilanza».
Riguardo il fronte incoming, il candidato alla presidenza di Fiavet commenta: «Dobbiamo lavorare su due assi strategici: dare maggiore visibilità alle aziende che sono già grandi attrici del turismo ricettivo e, al contempo, supportare e formare le realtà che intendono svilupparsi sul territorio locale attraendo le nuove domande di turismo esperienziale. È pertanto opportuno rinsaldare la collaborazione con l’Enit e stimolare quanto già di buono le delegazioni regionali stanno facendo nei loro ambiti. La sfida impellente è aumentare i numeri del turismo congressuale cooperando con il Convention Bureau Italia e i vari uffici regionali».
Terreno insidioso quello dell’interlocuzione istituzionale: «Fiavet ricopre ancora un autorevole ruolo a livello locale e nazionale, ma evidentemente questo da solo sembra non bastare – prosegue Mazzi – È urgente mettere mano alla ricomposizione della rappresentatività nell’ambito di Confcommercio, recuperando ruoli e risorse economiche, senza banalizzare il tutto con il concetto di svendere o far scomparire Fiavet. Se c’è qualcuno che svende ci deve essere qualcuno che compra, ma qui c’è assenza sia di offerte che di compratori. Riguardo al contratto collettivo nazionale di lavoro, siamo di fronte a un aspetto cruciale, da cui dipendono diverse ricadute su tutte le aziende, piccole e grandi che siano, più o meno strutturate, che domandano nuove figure professionali, nuovi inquadramenti e più strumenti per l’accesso all’occupazione. E ancora, una condivisa revisione dello Statuto di Fiavet, che lo attualizzi rispetto ai tempi che viviamo».