by Giulia Di Camillo | 15 Dicembre 2020 11:25
Rapporto costi-benefici? Ottimo. Se c’è uno strumento che negli anni continua a garantire il Roi alle aziende è l’email marketing. Tiene alta la brand awareness, permette di conquistare nuovi utenti, di fidelizzarne di vecchi e recuperane anche dal passato.
In sostanza, l’email marketing è potentissimo e rimane un pilastro del web, nonostante gli anni e la velocità dei social media, che devono restare, a ogni modo, un tool complementare, non alternativo.
Un numero? Ce lo dà Ninja Marketing, secondo cui nel 2010 la stima di email inviate si è attestata a 247 miliardi al giorno, mentre nel 2020 sembrerebbe che queste saliranno a 307 miliardi.
COS’È L’EMAIL MARKETING. S’intende dal nome: consente il raggiungimento di un cliente direttamente attraverso l’email. Il plus? Gli interlocutori ti scelgono, sono loro che accettano volontariamente di stabilire un dialogo con te, optando per una comunicazione basata sul consenso.
L’email marketing ha diversi ambiti di utilizzo: l’invio di offerte promozionali; il coinvolgimento e l’aggiornamento della propria clientela come ad esempio nel caso delle newsletter; informazioni a seguito di acquisti, ovvero le email transazionali.
Molto spesso, una comunicazione inviata nell’ambito di una campagna di email marketing si identifica con il termine Dem, quindi direct email, e per poter essere utilizzata in modo efficace richiede l’adozione di specifiche piattaforme, generalmente chiamate Esp (Email Service Provider) e che offrono strumenti di creazione, gestione e monitoraggio.
LA STRATEGIA GIUSTA. Partiamo da un presupposto: il tutto, chiaramente, dovrà essere fatto in funzione degli obiettivi che l’azienda si è data. Da qui, bisognerà seguire una serie di passi. A partire dal creare una lista di contatti da far crescere nel tempo, facendo networking, sfruttando anche i punti di vendita fisici e “giocando” con i link, con l’imprescindibile forza che solo i contenuti di qualità sanno dare.
Altro passaggio importantissimo è la deliverability: far arrivare le mail a destinazione e migliorare la percentuale di consegna.
Come? Riducendo la possibilità di essere segnalato come spam inviando la comunicazione solo a chi ha dato il permesso; utilizzando la giusta frequenza e rendendo chiara la cancellazione dal proprio database di contatti; prestando attenzione all’oggetto indicato nelle proprie mail; procedendo all’autenticazione per certificare sia il mittente che il contenuto o anche verificando (più spesso) la reputazione dei propri indirizzi Ip.
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