by Andrea Lovelock | 3 Novembre 2021 16:43
Anche se con numeri decisamente inferiori al periodo pre Covid, è andato di nuovo in a e a in presenza il World Travel Market di Londra, di cui L’Agenzia di Viaggi Magazine. E già nelle prime ore, espositori da 100 Paesi e regioni del mondo hanno incontrato oltre 6.000 buyer da 142 mercati.
Premier partner dell’evento il Paese che più di tutti oggi rappresenta il travel del futuro: l’Arabia Saudita. Dal regno sono arrivati per la cerimonia inaugurale il ministri del Turismo Ahmed Al Khateeb, l’amministratore delegato dell’Autorità per il turismo Fahd Hammidaddin, il ceo di Rx Global Hugh Jones e l’assistente del ministro del Turismo, la principessa Haifa AI Saudi.
Una manifestazione con lo sguardo rivolto al futuro, più che al passato, alla ripresa dei viaggi nel 2022, ma soprattutto al 2023 e 2024, considerato il vero biennio della rinascita. L’evento clou è stato certamente il consueto summit dei ministri del Turismo provenienti da vari Paesi del mondo, organizzato con l’Unwto e il Wttc sul tema dell’emergenza climatica, vista come una minaccia ancor più grande del Covid.
Così, mentre Glasgow ospitava il vertice sul clima, più in là, a Londra, la travel industry globale si occupava dello stesso tema, vera sfida per le prossime generazioni. Dal palco del Wtm, poi, un grido pressoché unanime: il turismo ha bisogno del sostegno dei governi, attraverso partenariati pubblico-privato più forti e investimenti finanziari ancora più mirati per ricostruire il settore in modo sostenibile e inclusivo.
«Questo vertice ci consente di rafforzare la nostra azione a favore dell’ambiente – ha affermato Zurab Pololikashvili, segretario generale dell’Unwto – È necessario ora ripristinare il sistema turistico, capace di aiutare le economie in via di sviluppo. Decisivi saranno gli investimenti pubblici che potranno incoraggiare e attivare gli investimenti privati in tutto il mondo».
L’Organizzazione mondiale del turismo lancia proprio in queste ore, il 4 novembre alla Conferenza Onu, la sua Dichiarazione di Glasgow sull’impegno del travel riguardo al clima. Il Wttc sta inoltre pianificando di lanciare la sua Net Zero Roadmap for Travel & Tourism, per supportare l’industria nella lotta ai cambiamenti climatici, come parte della spinta del settore verso il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. A tal proposito Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, ha dichiarato: «Non abbiamo alternative, dobbiamo diventare verdi. Gli investitori e l’opinione pubblica mondiale chiedono di investire per proteggere il pianeta e le persone. E allora dobbiamo farlo, subito, per assicurarci che le destinazioni siano ottimi posti in cui vivere e non solo ottimi posti da visitare».
Nigel Huddleston, ministro del Turismo del Regno Unito, ha concordato affermando: «La partnership tra settore privato e pubblico è stimolata dal consumatore. E il governo britannico intende offrire incentivi fiscali per incoraggiare sviluppi sostenibili, come detrazioni per l’energia solare e punti di ricarica per veicoli elettrici».
Anche Rita Marques, segretario di Stato per il Turismo del Portogallo, ha illustrato come il suo Paese stia investendo in servizi verdi e nuovi modi per sviluppare il turismo in tutte le stagioni. Mentre il nostro ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha parlato di come l’Italia stia affrontando l’overtourism in luoghi come Venezia e Firenze, incoraggiando i visitatori a esplorare altre parti d’Italia.
Atteggiamento propositivo per la tutela ambientale anche da parte del governo egiziano, come ha evidenziato Khaled El-Enany, ministro del Turismo e delle Antichità dell’Egitto (che tra l’altro ospiterà la Conferenza sul clima Cop27 il prossimo anno): «Stiamo approntando iniziative sostenibili, come un progetto per proteggere le barriere coralline del Mar Rosso».
Impegni anche in Africa come ha tenuto a precisare Memunatu Pratt, ministro del Turismo e della Cultura della Sierra Leone, che ha parlato di come il turismo nel Paese dell’Africa occidentale si stia riprendendo dalla guerra civile e dalle epidemie di ebola e Covid-19 e sottolineando come gli investimenti in infrastrutture, trasporti, assistenza sanitaria e istruzione siano stati integrati con la necessità di sviluppare un turismo sostenibile.
Sfida raccolta pure dalle grandi realtà turistiche private, come testimoniato da Federico González, amministratore delegato di Radisson Hotel Group, che ha sottolineato la necessità di garantire ai proprietari di hotel più piccoli di capire come rendere le loro proprietà più sostenibili, e David Lavorel, amministratore delegato della società di tecnologia aeroportuale Sita, che ha evidenziato come la tecnologia può aiutare il settore dell’aviazione a contribuire al rispetto dell’ambiente.
Il turismo responsabile e sostenibile è stato, dunque, uni dei temi-chiave del Wtm, che ha assegnato anche quest’anno i suoi Responsible Tourism Awards.
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