Diverse regioni sono pronte a chiedere lo stato d’emergenza dopo la tempesta in Lombardia e gli incendi che continuano a divampare in Sicilia, Puglia, Calabria e in altre parti d’Italia, soprattutto al sud. Cinque le vittime. Resta critica la situazione del traffico aereo e ferroviario proprio nel culmine delle vacanze estive, molti turisti sono in difficoltà.
Dal 23 luglio a oggi sono 710 gli interventi dei vigili del fuoco in Sicilia, dove i roghi continuano a causare seri problemi alla viabilità: forti disagi sulla Catania-Messina, chiusa in più punti, code ad Acireale e dopo Taormina. Danneggiata dalle fiamme un’area di servizio sulla A20, la Palermo-Messina. Bruciano ancora le colline attorno a Palermo, che martedì avevano portato alla chiusura per alcune ore dell’aeroporto Falcone Borsellino, i Canadair sono tornati ad alzarsi in volo. Sono rientrati in casa i mille sfollati di ieri.
Si registra fortunatamente un calo della temperatura dopo diversi giorni vissuti a oltre i 40 gradi con solo due le città da bollino rosso per il caldo: Bari e Catania.
Prosegue intanto la grave emergenza a Catania, senza acqua e luce per un blackout, mentre l’aeroporto dovrebbe riaprire ad agosto. Sempre in Sicilia, martedì sera le fiamme hanno minacciato anche il Santuario di Tindari. Ed è l’isola, come abbiamo scritto, a vivere la più grossa emergenza della stagione, anche dal punto di vista turistico.
Al momento sotto controllo in Puglia gli incendi a Vieste, sul Gargano, dove sono in azione i Canadair: nella baia San Felice sono stati evacuati da tre alberghi 2mila turisti, molti hanno trovato rifugio in una palestra nel centro di Vieste. A San Cataldo, vicino a Lecce, iniziate le operazioni di bonifica dopo i roghi: il primo bilancio è di 90 ettari bruciati con una intera pineta inghiottita dalle fiamme che hanno avvolto anche alcune villette.
In queste ore, intanto, allerta gialla per il maltempo in Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Molise.