by Redazione | 21 Settembre 2018 11:05
A giugno c’erano stati i primi prestiti di piloti, con Etihad che aveva affidato oltre un centinaio di comandanti ai cugini di Emirates. Ma prima ancora le due compagnie avevano incominciato a collaborare in varie attività relative all’handling in giro per il mondo.
Adesso però, come rilancia Bloomberg, è tornata d’attualità l’ipotesi di un vero e proprio merger tra quelli che un tempo erano due concorrenti. Una mossa, che se dovesse andare in porto, potrebbe creare il più grande vettore del mondo per il traffico passeggeri, con un valore di mercato superiore a quello di American Airlines, vicino ai 20 miliardi di dollari.
A dare un’accelerazione a quella che, da mesi, e nonostante le smentite, è sul tavolo dei due cugini emiri azionisti dei vettori, sarebbe intervenuto il perdurare delle difficoltà di Etihad, i cui bilanci dopo due anni di perdite risultano ancora appesantiti dall’esito disastroso delle partnership ormai concluse con Alitalia e airberlin.
Ma c’è di più: mentre Emirates, ha chiuso l’anno fiscale a marzo con profitti in netta crescita a 1,12 miliardi di dollari, per il vettore di Abu Dhabi gli analisti di Fitch Ratings parlano di conti in rosso almeno fino al 2022.
La trattativa, in particolare, avrebbe come oggetto il progetto della compagnia di Dubai di acquisire le attività aeree di Etihad, che, invece, manterrebbe in house le attività di manutenzione. Emirates, che può contare su 268 tra Airbus A-380 e Boeing 777, ha una flotta aerea tre volte più grande di quella di Etihad.
Da Abu Dhabi, intanto, i portavoce di Etihad hanno subito provveduto a smentire le nuove indiscrezioni, stessa cosa da Emirates. Esattamente quello che era successo negli scorsi mesi, quando sia il presidente degli Emirati Sheikh Ahmed bin Said Al Maktoum che il chairman di Emirates Tim Clark avevano minimizzato le ipotesi di un accordo tra i due vettori.
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