«Serviranno quattro anni per ripristinare la situazione precedente al Covid-19». A dirlo, dalla platea del primo giorno di Atm Virtual, l’evento virtuale in programma dall’1° al 3 giugno che sostituisce l’edizione 2020 dell’Arabian Travel Market, è stato il ceo di Emirates, Tim Clark.
Interrogato sulla questione delle ripresa durante il dibattito di apertura della manifestazione, il manager non ha avuto dubbi: «Emirates sarà in grado di riprendere ad operare lo stesso network pre-emergenza non prima del 2022/23, o addirittura 2023/24».
E ha aggiunto, riferendosi alla situazione generale del trasporto aereo: «Per quanto riguarda il settore aviation in generale, i primi segnali di un ritorno alla normalità non ci saranno prima dell’estate 2021», solo dopo cioè che sarà stato trovato un vaccino anti Covid-19. Nel frattempo, ha sottolineato Clark, «bisognerà adattarsi», anche se volare con i posti vuoti a bordo non rappresenta la soluzione giusta. «È non solo antieconomico, ma anche dannoso per l’ambiente far viaggiare aeromobili mezzi vuoti».
Intanto, in attesa del vaccino, il manager aveva comunicato nei giorni scorsi un piano di ridimensionamento che avrebbe riguardato sia il personale di volo che quello di terra del vettore di proprietà dell’emirato di Dubai. Anche se i numeri precisi ancora non sono stati resi noti, le prime indiscrezioni parlano già di 180 piloti destinati ad essere licenziati, mentre il totale dei tagli si dovrebbe aggirare intorno al 30% della forza lavoro della compagnia, che attualmente è composta da 30mila persone.
Pochi giorni fa, Clark aveva anche sottolineato come Emirates sarebbe uscita dalla pandemia «il 20-30% più piccola», grazie anche alla dismissione di una parte considerevole dei propri A380, dal momento che 40 di questi aeromobili (sui 115 presenti in flotta) sono destinati ad essere venduti.