by Patrizio Cairoli | 6 Febbraio 2025 12:16
Il settore aeronautico europeo chiede aiuto all’Ue per raggiungere gli obiettivi sul clima. Durante un incontro a Bruxelles, le associazioni delle compagnie aeree, gli aeroporti, l’industria della difesa e dell’aerospazio e i controllori di volo hanno chiesto all’Unione europea di riconoscere che il loro è un settore hard-to-abate, cioè un settore particolarmente complesso a causa delle limitate alternative tecnologiche attualmente disponibili per abbassare le emissioni di anidride carbonica. In poche parole, hanno detto di voler raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, ma di aver bisogno del sostegno delle autorità europee.
La richiesta alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata di definire una strategia per l’aviazione che rifletta il ruolo essenziale che svolge nell’economia europea e nella competitività globale. Una strategia che deve mettere in atto le raccomandazioni presentate nel settembre 2024 dall’ex presidente del Consiglio italiano ed ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, per favorire la transizione del settore verso il net zero.
In un aggiornamento del piano Destination 2050 – A route to net zero European aviation[1] per la completa decarbonizzazione del settore dell’aviazione civile europea entro il 2050, la coalizione – formata da Airports council international Europe (Aci Europe), Aerospace and defense industries association of Europe (Asd), Airlines for Europe (A4E), Civil air navigation services organization (Canso) e European regions airline (Era) – ha stilato un elenco di raccomandazioni politiche rivolte alla Commissione europea, insieme a un aggiornamento della sua tabella di marcia.
L’aviazione può raggiungere le zero emissioni grazie a una serie di fattori, tra cui i miglioramenti nelle tecnologie degli aeromobili e dei motori, la diffusione del carburante sostenibile per l’aviazione (Saf) e l’ottimizzazione della gestione del traffico aereo. Il rapporto mostra che il Saf e i miglioramenti tecnologici potrebbero insieme garantire una riduzione delle emissioni del settore dell’83% entro il 2050.
Uno sforzo enorme, per cui la coalizione vuole un sostegno dalla Commissione, a cui si chiedono l’attuazione di una strategia industriale per i Saf, in modo anche da ridurne rapidamente i costi, la garanzia che il Clean Industrial Deal e il Piano di investimenti nei trasporti sostenibili (Stip) riflettano l’importanza strategica dell’aviazione in Europa, e il sostegno alla ricerca e all’innovazione per ridurre il consumo di carburante.
“Con efficaci misure politiche della Ue, possiamo garantire l’importanza vitale e strategica dell’aviazione e continuare a guidare il progresso sociale ed economico in tutta Europa”, hanno affermato i presidenti di A4E, Aci Europe, Asd, Canso Europe ed Era nel nuovo rapporto. Sottolineando la necessità di agire ora, l’industria aeronautica europea ha aggiunto che è fondamentale che quest’anno la Commissione europea presenti una strategia per l’aviazione, fondata sulla decarbonizzazione e sul mantenimento della competitività. L’aviazione deve essere al centro del patto industriale e del piano di investimenti nei trasporti sostenibili e deve essere garantito un quadro normativo e di investimento di sostegno. Servono meno regole, in un contesto di economie stagnanti, è l’opinione del settore aeronautico. “Non c’è un momento da perdere e agire oggi garantirà un’industria aeronautica forte, competitiva e più sostenibile per domani”, è stato l’appello del gruppo.
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