Enac e la sfida del 2040, Zaccheo: «Aggiornare subito il Piano aeroporti»
Con quasi 185 milioni di passeggeri transitati negli scali italiani nel 2018, pari ad un incremento del +5,8% sull’anno precedente, il trasporto aereo italiano si conferma comparto di prima grandezza a livello mondiale, comparendo nella prima fascia delle nazioni leader dell’aviazione civile insieme a Usa, Cina, Giappone, Canada, Russia, Regno Unito, Francia, Australia e Brasile. È questo uno dei dati più rilevanti presenti nel Rapporto e Bilancio Sociale 2018 stilato dall’Enac.
Se questo è il lato positivo, però, c’è anche il risvolto della medaglia che preoccupa l’Ente nazionale dell’aviazione civile. «Tenuto conto che, secondo le stime di Eurocontrol, da qui al 2040 la crescita del traffico aereo in Europa sarà del 53% con un aumento operativo di 4 milioni di voli in più rispetto ad oggi, i primi venti aeroporti europei sono troppo dimensionati e capaci di sostenere soltanto un incremento di due milioni di voli. Da qui l’urgenza di rimetter mano al Piano Nazionale degli Aeroporti che sebbene sia stato varato nel 2014, risulta già superato dalle stime relative all’evoluzione del trasporto aereo internazionale», denuncia il presidente dell’ente, Nicola Zaccheo.
Riguardo poi alle performance delle compagnie aeree, il rapporto Enac certifica che Ryanair detiene il primato del traffico internazionale da e per l’Italia mentre Alitalia mantiene quello di principale vettore per i voli domestici. Lo scalo di Roma Fiumicino, infine, consolida la sua leadership italiana con 43 milioni di passeggeri.
In merito poi alle attività Enac, il direttore generale dell’ente Alessio Quaranta ha sottolineato che l’organico attuale (meno di 700 persone) è insufficiente a sostenere la mole di lavoro. Ente che necessiterebbe di almeno il doppio del personale. Altri dati in chiaroscuro sono quelli relativi ai 5.867 reclami per ritardi e cancellazioni e le 81 sanzioni annuali nei confronti di compagnie aeree che non hanno rispettato il regolamento europeo e i diritti dei pax.
Nell’immediato futuro, poi, Enac è chiamato a nuove sfide sulla sicurezza e sull’ambiente. A partire dal fenomeno dei droni che, soltanto negli ultimi due anni, ha visto registrare oltre 3.500 operatori e che ormai rappresenta la punta di diamante di quella urban mobility che va monitorata e tenuta sotto stretta sorveglianza con adeguate autorizzazioni che evitino rischi e pericoli per l’aviazione commerciale.
C’è poi l’impegno per il Progetto Autismo, che vede coinvolti numerosi scali italiani per facilitare la fruizione del trasporto aereo anche da parte di persone disabili. A completare l’agenda di impegni futuri dell’Enac, ci sono l’ottimizzazione della integrazione modale (aria, ferro, gomma) ed il consolidamento delle reti aeroportuali nel territorio.