Enac, Riggio: «Il 50% del traffico aereo è low cost»

06 Giugno 15:01 2017 Stampa questo articolo

In Italia, ormai, la metà del traffico aereo è in mano alle low cost. A ribadirlo è il presidente dell’Enac, Vito Riggio, nel corso della presentazione del Rapporto 2016 dell’Ente per l’aviazione civile. «Se è vero che il modello di business introdotto dalle compagnie a basso costo ne ha determinato il successo in tutta Europa, è singolare come in Italia la percentuale di traffico di questi vettori sia significativamente superiore a quella registrata in Europa, circa il 50% a fronte di una media del 32%», afferma

«Altro aspetto che si mostra con sempre maggiore evidenza – aggiunge Riggio – è la contrazione della quota di traffico degli operatori nazionali che cedono ampie fasce di mercato a compagnie europee ed extra-europee, che adottano modelli di business più efficienti. Tale tendenza mostra una chiara difficoltà dei vettori italiani a operare in un regime competitivo e liberalizzato come quello del trasporto aereo. Sarebbe utile avviare un approfondimento sulle cause e sulle condizioni che il Paese offre agli imprenditori per comprendere se, e in che misura, possano essere necessari interventi a sostegno dello sviluppo o la definizione di politiche mirate a rendere economicamente sostenibili i costi industriali per gli operatori aerei».

Peraltro, ammette ancora il presidente dell’Enac, «negli ultimi anni e in particolare nel 2016 si sono intensificate le migrazioni di operatori e aeromobili verso altri Paesi comunitari, dove apparentemente godono di maggiore attenzione e di migliori servizi, inclusi quelli di certificazione e sorveglianza da parte delle Autorità. Il fenomeno, che ormai va consolidandosi, deve essere oggetto di una profonda riflessione in quanto incide negativamente sulla capacità del sistema nazionale di generare sviluppo e creare di lavoro di qualità sul territorio. Ed è, inoltre, causa di una perdita di competenze e di competitività che nel breve periodo può assumere dimensioni insostenibili per il Paese e per il sistema dell’aviazione civile, incluso l’Enac».

Sul versante delle infrastrutture, Riggio rileva come «nel 2016, a fronte della crescente domanda sia sulle rotte continentali sia su quelle intercontinentali, la capacità del sistema aeroportuale è stata appropriata, soprattutto da parte dei grandi scali che hanno attuato importanti investimenti per adeguare la quantità e soprattutto la qualità dei servizi offerti. In tal senso ha assunto particolare valenza la gestione dei Contratti di Programma in deroga e l’impegno dell’Enac per garantirne la coerenza».

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Andrea Lovelock
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