Enigma Hungary Airlines, la compagnia finanziata dalla Cina
Cento Boeing 737 Max per una nuova compagnia. È l’ordine effettuato da alcuni investitori cinesi con l’obiettivo di lanciare Hungary Airlines, un vettore con sede a Budapest che opererà voli a lungo raggio, in particolare verso la Cina.
La notizia circola in rete da alcuni giorni ed è stata riportata anche dal magazine spagnolo Preferente. Secondo le prime indiscrezioni, durante il Chain Expo di mercoledì 27 novembre, il presidente della neonata compagnia, Duan Bo, e il vicepresidente delle vendite globali di Boeing Commercial Airplanes (divisione della Boeing Company), Gao Sixiang, avrebbero firmato un accordo per il futuro acquisto di 100 Boeing. In questo modo Hungary Airlines potrebbe diventare la compagnia di bandiera magiara, visto che a ora non esiste, con nuove rotte tra la Cina e l’Europa centro-orientale e Budapest come hub europeo.
Il responsabile del dipartimento relazioni dell’Hepa (Hungarian Export Promotion Agency) ha affermato che Hungary Airlines mira a diventare un marchio globale e a fornire servizi di viaggio aereo sostenibili ed efficaci. Inoltre, con la sua nascita, sarebbero rafforzate la relazione tra Cina e Ungheria. Il primo volo sarà verso Hong Kong, anche se non è specificato se sarà un cargo o passeggeri.
Qualora la notizia fosse confermata, gli ostacoli non sono comunque pochi. Il primo, il più grande, è il noto limite imposto alle compagnie aeree dall’Ue per i Paesi membri, di non poter avere più del 49% di proprietà straniera, quindi andrebbe chiarito chi sarebbero gli investitori ungheresi coinvolti e come sarebbe possibile ottenere una partecipazione locale superiore al 51%.
Se poi l’obiettivo è quello di volare tra Budapest e la Cina, il 737 Max non sembra l’aereo giusto, perché può arrivare fino all’ovest del Paese, ma non oltre. Gli aerei ordinati sembrano più adatti a creare una rete per attirare passeggeri in un hub nel capoluogo ungherese piuttosto che per volare verso Pechino.
Infine, con la domanda internazionale di viaggi da e per la Cina che sta riprendendo molto lentamente dopo la pandemia, le opzioni per arrivare a destinazione sono già molte e avrebbe più senso aumentare le rotte verso l’Europa con i vettori già esistenti, se ci fosse una richiesta notevole.