È la vacanza enogastronomica la più amata dagli stranieri. O almeno quella che registra il più alto tasso di crescita rispetto alle altre tipologie di soggiorno nel nostro Paese. Un mercato fiorente, che muove ben 117 euro al giorno pro capite, pari a circa il 36% di spesa in più nel 2018.
Per far venire l’acquolina in bocca ai potenziali turisti, prende il via la quarta edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo, con un calendario di oltre 50 iniziative organizzate dalle 28 sedi dell’Enit fino al 24 novembre.
Ideato e coordinato dalla Farnesina, coinvolge enti, associazioni e istituzioni di promozione a livello globale, tra cui ovviamente l’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo che ha ideato un ciclo di eventi tematici, tra cui mostre fotografiche, masterclass sui prodotti tipici regionali, degustazioni di vini italiani, blind tasting, esperienze sensoriali e campagne come “Taste of Leonardo” che valorizzano le eccellenze del territorio in sinergia con l’industria culturale italiana.
Un legame, questo, sottolineato presidente Enit Giorgio Palmucci: «Solo in team si riesce a tinteggiare il mondo di italianità. Eventi come questi giovano all’immagine della Penisola e al turismo. L’identità radicata dei nostri prodotti gastronomici è simbolo di cultura e valorizza anche la dimensione economico-sociale. L’Italia è un modello da tutti i punti di vista ma la cucina è l’esempio più significativo dello stile di vita italiano e mette tutti d’accordo».
Percorsi enogastronomici, in generale, vengono associati a tutti i pacchetti venduti dagli operatori stranieri, sia europei sia d’oltreoceano, con un trend in ulteriore crescita e aumenti rilevati dal +5% al +10% sul 2018.
La Settimana della Cucina Italia nel Mondo è supportata da una strategia di branding per turismi active e slow, con contenuti specifici sul food. La campagna è affiancata da un progetto di digital marketing secondo un approccio glocal con attività social-digital coordinate dalla sede centrale e implementate localmente dalle sedi estere.