Giovane, esigente e sceglie alberghi e villaggi turistici. È l’identikit del viaggiatore israeliano in Italia, che con Enit ha esportato la propria identità all’Imtm – International Mediterranean Tourism Market, la principale fiera dedicata all’industria turistica dell’area mediterranea orientale, ospitata il 14 e 15 febbraio all’Expo di Tel Aviv: l’obiettivo è creare una solida rete di networking e scambi per sviluppare sempre di più l’offerta turistica nazionale.
Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana e Trentino-Alto Adige le regioni più gettonate dai turisti israeliani, che sono in continua crescita e preferiscono soggiornare nelle strutture ricettive alberghiere: oltre il 71,6% delle presenze nel 2021, quando la spesa turistica dei viaggiatori israeliani in Italia è stata di 82 milioni di euro.
«Modernità è la parola che deve guidarci sui mercati internazionali, l’unicità del tessuto dell’ospitalità italiana richiede comunque uno slancio di innovazione – ha voluto sottolineare il ceo di Enit, Ivana Jelinic – Il turismo italiano si sta consolidando sui mercati in cui è forte l’attrazione verso di noi, ma soprattutto sta ampliando orizzonti e prospettive verso gli Emirati, il Kazakistan e l’India».
«Un mercato in espansione quello dei viaggiatori israeliani in Italia – ribadisce Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit – Prediligono soprattutto viaggi di vacanza con una spesa di oltre 35 milioni di euro. Si muovono anche per visitare parenti e amici investendo circa 10 milioni di euro. Tra le altre tipologie di vacanza, prevale quella culturale con la visita alle città d’arte per una spesa di 23 milioni di euro».