Sono cadute le accuse nei confronti di Andrea Babbi, oggi direttore di Iscom, l’ente di formazione di Confcommercio Emilia Romagna, per la sua nomina a direttore generale dell’Enit nel 2012. Come riporta Il Resto del Carlino, il Tribunale di Roma lo ha prosciolto dall’accusa di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio, per cui il manager era finito al centro di una più vasta inchiesta (le ipotesi erano abuso d’ufficio, falso, rivelazione di segreto d’ufficio e omessa denuncia).
L’anno scorso il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio per 17 indagati. All’udienza preliminare di queste ore, quattro che avevano chiesto il rito abbreviato sono stati assolti, mentre sono cadute le accuse per altri 11 che avevano scelto il rito ordinario, tra cui l’ex assessore al Turismo dell’Emilia Romagna Maurizio Mellucci.
Sempre stando a quanto riporta il quotidiano bolognese, sono stati rinviati a giudizio l’allora presidente dell’Enit Pier Luigi Celli e la funzionaria Marina Cencioni, per cui non sussiste però abuso d’ufficio.
E a proposito del suo incarico ai vertici dell’Agenzia, aggiunge: «Il processo di importante trasformazione dell’Enit era iniziato con il Piano strategico del ministro Piero Gnudi, purtroppo tutto è stato fermato da esposti infondati e notizie false. C’era l’Expo da fare e c’era da riconquistare l’estero con i bravi dipendenti che comunque in Enit c’erano. E riformare, tagliare, riorganizzare. Poi tutto si dovette fermare. Ad altri il difficile compito con una riforma che non condividevo».