Enit cambia logo: così l’Italia riparte dall’anno zero
Il 2022 come il boom degli anni Cinquanta, la ricostruzione del turismo dopo la pandemia, come quando l’Italia si risollevava dopo la guerra. Enit ha scelto Bit Milano per presentare – alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia – il suo nuovo logo, che riprende e innova uno di quelli storici, del 1954.
Per la sua creazione infatti l’Agenzia ha voluto ripercorrere la sua storia, iniziata nel 1919. «Tra i vari loghi abbiamo trovato quello che esprimeva il momento di maggior entusiasmo. Riprendendo l’identità del periodo della Dolce Vita e del boom ci ricorda che il turismo sta ripartendo dall’anno zero», commenta l’amministratore delegato Roberta Garibaldi.
Si tratta di un tassello del restyling della corportate identity di Enit che, nelle intenzioni, vuole essere segno del cambiamento di mission e vision e del suo orientamento strategico. Nel corso delle prossime settimane sarà infatti adottato un nuovo marketing framework che, guardando al 2030, orienterà l’azione di Enit per ottenere progressi concreti sui fattori di competitività del sistema turistico.
Il nuovo stilema vede il ritorno dell’acronimo “Enit”, in cui emerge il contorno di una stella che sottolinea il 1919, anno di fondazione dell’ente e che rievoca un simbolo storicamente di conoscenza. Il font scelto riprende filologicamente l’emblema Enit del 1954.
Il restyling è stato affidato alla consulenza creativa di Iabicus mentre il brand design all’agenzia PG&W, sotto la direzione creativa di Fabrizio Pato Donati e l’art direction di Guglielmo Oselladore.
«Avremo tutta un’immagine coordinata, nuovo sito e gestione dei social – spiega ancora Garibaldi – che verranno caratterizzati da questa nuova identità e prenderanno nuova vita, stiamo riprogettando le newsletter, che diventano informative verso gli operatori e a seguire arriveranno webinar e una serie di contenuti e di comunicazione verso il turista che creeranno un’ecosistema di comunicazione continua. Si continua a lavorare anche sull’osservatorio che sta prendendo forma, con una serie di rilasci che porteranno alla versione definitiva».
