Enit, countdown sui nuovi vertici:
c’è l’ipotesi di un tecnico al comando
È iniziato il countdown per i nuovi vertici dell’Enit. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole e del Turismo (Mipaaft), Gian Marco Centinaio, nel corso di un’intervista alla trasmissione Rai Settegiorni in Parlamento.
A proposito dell’Agenzia preposta alla promozione di un settore che vale 220 miliardi di euro, pari al 13% del Pil, il ministro ha confermato alle Commissioni parlamentari: «L’Enit deve recuperare autorevolezza; purtroppo ha vissuto stagioni tribolate anche per colpa della politica. Ora, pur rispettando il lavoro passato, vogliamo dargli una marcia in più. Un altro passo che compiremo rapidamente sarà quello dell’utilizzo virtuoso di dati aggiornati e specifici sul turismo per permettere all’organismo, ma in primis agli imprenditori e operatori del comparto, di calibrare meglio i loro investimenti».
Sul toto-nomine Enit – l’ente guidato negli ultimi tre anni da Evelina Christillin, con Fabio Lazzerini e Antonio Preiti in consiglio di amministrazione – c’è stretto riserbo, anche se circola l’indiscrezione che il ministro sarebbe intenzionato ad affidarne il timone a un operatore, quindi a un vero e proprio tecnico del settore.
Nella stessa intervista in Rai Centinaio ha, poi, aggiunto che intende mettere mano a una revisione della tassa di soggiorno, precisando che non verrà abolita, ma semplicemente resa più equa ed efficace.
Michele Sodano, parlamentare del Movimento 5 Stelle, ospite in studio, ha insistito nel dire che accanto a una necessaria e radicale riforma dell’Enit, il turismo italiano necessita di una strategia condivisa nei trasporti e nelle infrastrutture, colmando un grave gap, per un’offerta di qualità che intercetti i mercati esteri.
Da parte sua Francesco Laforgia di Liberi & Uguali ha ribattuto che questo governo ha perso l’occasione di considerare il turismo un settore trasversale che interessa diversi ministeri (dai Trasporti alla Cultura) e che non andava relegato a una delega, pur ammettendo che il binomio agricoltura-turismo, se ben sfruttato, potrebbe dare i suoi risultati, magari coinvolgendo agriturismi, borghi rurali e altre eccellenze del territorio.