Un’Italia d’eccellenza, con servizi al top per una clientela altospendente e un pricing adeguato alla super offerta che il nostro Paese è in grado di proporre sul mercato: è una delle strategie di punta illustrate da Giuseppe Albeggiani, amministratore delegato Enit, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Buy Lazio.
«Ho avuto mandato dal ministro Garavaglia di approntare una macchina da guerra che possa supportare la piena ripartenza del turismo, volano per tutta l’economia italiana – spiega – C’è la piena attenzione del governo, budget dedicati e investimenti sul digitale che possono fare la differenza nella promozione sui mercati esteri. In altre parole siamo pronti a sostenere quella che a tutti gli effetti è un’industria. La lezione del Covid ha imposto un cambio di passo: per quasi due anni la pandemia ha sottratto una sorta di droga alla popolazione attiva, ovvero i viaggi, le vacanze e ora c’è una forte crisi d’astinenza. Soprattutto per i ceti medi delle varie società del mondo, dove viaggiare e divertirsi è da tempo un modus vivendi».
C’è chi ha già messo a frutto la lezione. «Ecco allora che molte regioni italiane, sfortunatamente non tutte, hanno approfittato di questo forzato fermo per migliorare la loro offerta e mettere a punto servizi d’eccellenza e proposte accattivanti per i viaggiatori italiani e stranieri, alzando lo scontrino medio – aggiunge l’ad – I risultati si son già visti durante questa stagione estiva, con una buona risposta della clientela. Questo significa che in futuro ci sarà una quota consistente di consumer turistici disposti a spendere di più per avere la bellezza italiana».
In buona sostanza Albeggiani plaude a quegli operatori che, approfittando della voglia di vacanze e di viaggi di molti potenziali clienti, hanno adeguato i servizi alzando i prezzi, com’era giusto che fosse perché la qualità si paga. Un’azione di marketing che, secondo l’ad di Enit, deve proseguire anche nella stagione 2022 e l’Agenzia sarà al fianco di quegli operatori e di quelle Regioni che intendono adeguare l’offerta con servizi di qualità.
«Alzare i prezzi ergo lo scontrino medio per approfittare di una domanda desiderosa di tornare a viaggiare quindi meno sensibile al prezzo, come da me detto ieri, non significa posizionare l’Italia verso il turismo alto spendente ma far spendere a tutti un po’ di più, sempre e comunque in virtù di una offerta qualitativamente migliorata, dal campeggio all’albergo, dalla pizzeria al ristorante, dal negozio di souvenir alla bottega artigiana, dal biglietto del cinema a quello di un museo», sottolinea Albeggiani.
Di fatto, la “ricetta Albeggiani” è semplice: allestire un buon prodotto, aumentare il margine con un pricing adeguato e riuscire così a proseguire negli investimenti sui servizi e sui prodotti stessi.
«Dobbiamo poi partire da un importante considerazione: il turista è cambiato, ha nuove motivazioni di viaggio – continua – Oggi il viaggiatore non acquista una vacanza per un singolo bisogno, bensì per molteplici necessità. Basti pensare al turismo attivo oppure al turismo enogastronomico che non sono più fini a se stessi, bensì un mix di numerosi plus da abbinare perché occorre soddisfare una clientela sempre più sofisticata. Un esempio su tutti è il Piemonte, che in pochi anni è diventata la regione del convivio grazie a tante esperienze di aggregazione che gravitano intorno al food and wine».
Albeggiani poi aggiunge: «Come Enit, faremo degli studi finalizzati al miglioramento dell’offerta che si deve poi riversare sul prezzo che sarà più alto. Non dobbiamo vergognarci di essere percepiti come una destinazione cara, perché la nostra offerta è superiore per varietà e qualità a quella di tanti altri Paesi competitor. E nell’adeguamento dell’offerta deve rientrare anche un lavoro in team per inserire nel circuito commerciale – e quindi vendere l’Italia – tutte le nostre mostre, i palazzi storici aperti al pubblico, gli spettacoli nelle varie stagioni, gli eventi clou. Su questo lavoriamo al fianco degli operatori proprio per arricchire il carnet di motivazioni di visita».
Infine Albeggiani fa riferimento alla nuova frontiera del marketing turistico che deve sfruttare appieno la potenza e la ricchezza dei Big Data: «Abbiamo a disposizione database che vanno condivisi con tutti gli operatori della filiera: conosciamo i profili della nostra clientela italiana ed estera, ed è quindi bene che a essi si abbinino offerte adeguate a tutti i loro bisogni».