by Redazione | 5 Giugno 2020 13:23
L’Italia torna ad attrarre turisti. L’esordio di un’estate condizionata dal virus sembra aver motivato ancora di più i viaggiatori che non appaiono intenzionati a rinunciare alle vacanze, anche grazie all’apertura delle frontiere regionali e alla ripresa di alcuni voli interni e internazionali.
L’Italia non spaventa e anzi – stando al monitoraggio social di Enit – viene considerata come un Paese covid free, iper monitorato e rassicurante. Maggio si chiude con oltre 753,7mila citazioni sul viaggio in Italia – di cui 50mila comparse sul web e 703,7mila dai social – che hanno prodotto 207,1 milioni di interazioni. Cala progressivamente lo spazio dedicato dai principali quotidiani europei e americani al tema Covid-19 in Italia e oltre 618mila reazioni di gradimento (di cui 85.400 di affetto, 335.200 di empatica tristezza, 60.300 di stupore) sono riservate al nostro Paese.
ll trend epidemico non è più il solo polo di interesse delle ricerche web sull’Italia: sale il tema economia (13% delle ricerche sul web), che supera il tema sanità (9,3%). Bene anche la cultura (5,2%) in quarta posizione, che alimenta il sentiment positivo. Il trend negativo è azzerato. Le ricerche web sul turismo in Italia producono oltre 300milioni di visualizzazioni, un numero pari all’intera popolazione europea.
Le grandi città d’arte, Roma, Venezia e Milano rilevano il maggior volume di citazioni. In testa il Duomo di Milano e la città di Pisa. L’Italia turistica, proprio per il suo primato come destinazione delle vacanze, risente maggiormente il calo delle presenze straniere.
Dall’inizio del 2020 alla fine di aprile il volume complessivo degli arrivi aeroportuali in Italia ha avuto un calo del -64,5% rispetto al primo quadrimestre 2019. Al 4 giugno, l’analisi delle prenotazioni aeroportuali estive – da giugno ad agosto – in confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, mostra una caduta delle prenotazioni sia in Italia che negli altri Paesi analizzati: circa 235mila prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per l’Italia, poco meno di 231mila per la Spagna e poco più di 193mila per la Francia.
L’Italia, quindi, pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso realizza anche il calo più profondo: -87,1% rispetto al -86,5% della Francia e al -84,5% della Spagna. Obiettivo è anche il recupero dei 65 miliardi di euro previsti in perdita dagli scenari attuali e le aspettative riguardano soprattutto il mercato interno. Rispetto al periodo maggio-ottobre i cali più evidenti nelle prenotazioni sono quelli dai mercati long haul: Giappone (-80,9%), Brasile (-74,4%), Sud Corea (-72,9%) come gli Usa e, infine, Australia (-70,2%) frenati dalla prospettiva di una riapertura ritardata dei voli.
Nel monitoraggio settimanale Enit sull’Italia, all’11ª settimana di osservazione sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, si osserva ancora una stabilità delle perdite. Si stabilizza anche la diminuzione delle prenotazioni dal 1° giugno al 12 luglio pari al -91,4%, dovuta al calo della Cina del -99,4% ma diffusa anche a tutti gli altri mercati di origine, sebbene minore nei flussi dalla Francia (-86,6%) e dai Paesi Bassi (-84,6%).
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