by Andrea Lovelock | 7 Maggio 2019 7:00
A fine maggio verrà varato il piano triennale dell’Enit per una promozione di sistema. È questo l’impegno assunto da Giorgio Palmucci, presidente dell’Agenzia, anticipato a Capri a margine dell’assemblea generale di Federalberghi[1]. Le basi del piano verranno già delineate subito dopo l’insediamento del nuovo cda, previsto per venerdì 10 maggio, assieme ai consiglieri Magda Antonioli e Sandro Pappalardo.
La strategia concordata col ministro Mipaaft, Gian Marco Centinaio, mira a promuovere le eccellenze, grandi e piccole del sistema-Paese, ampliando il raggio di visibilità anche per le destinazioni italiane decentrate e le aree con prodotti di nicchia.
«Al nuovo piano si accompagnerà anche il completamento della riorganizzazione interna dell’Enit, già avviato da tempo con uno snellimento dei quadri dirigenziali, ai tempi del commissariamento – sottolinea Palmucci – Uno snellimento che ha visto la fuoriuscita di parte dei dipendenti che non hanno accettato di rimanere in ente che era sostanzialmente un mix. L’acquisizione di nuove risorse avverrà con specifiche procedure che prevedono concorsi. Così come è stato già completamente modificato il funzionamento delle sedi estere, senza più direttori, ma con una centralizzazione che ha permesso grossi risparmi nel budget a disposizione».
Palmucci ha poi precisato che «seppur l’Italia deve essere in grado di accogliere al meglio i turisti altospendenti, che nel recente passato erano stati addirittura penalizzati con provvedimenti come la manovra Monti sugli yacht (che aveva allontanato questa clientela a vantaggio della Grecia, della Corsica e della Spagna, ndr) non bisogna badare soltanto a questo target, ma offrire la possibilità di visitare il nostro Paese anche a quelle fasce di turisti che hanno mezzi più limitati, stando sempre attenti a fronteggiare l’overtourism».
Riguardo poi alla formazione, Palmucci ha osservato che «lavorando da 30 anni nel turismo, ritengo che l’Italia abbia un grosso vantaggio nella qualità del suo territorio e nella proverbiale cordialità degli italiani nell’accoglienza dei turisti. Ma è necessario sia unito ad una serie formazione professionale che privilegi la conoscenza delle lingue. Non si può pensare, ad esempio, che ospiti cinesi o giapponesi debbano adeguarsi a parlare inglese o addirittura italiano. Se vogliamo accoglierli al meglio, dobbiamo essere noi in grado di parlare la loro lingua».
Tornando poi all’Enit, Palmucci ha concluso: «l’Agenzia deve lavorare e mostrare ciò che sta facendo. Mi sono reso conto che anche chi lavora nel settore, non sa cosa è stato fatto dall’Enit in questi mesi. Nella struttura che mi accingo a presiedere non c’è assenza di passione, ma occorre valorizzare le attività svolte nei vari mercati. Sono convinto che l’Enit può diventare il fiore all’occhiello del Mipaaft».
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