by Andrea Lovelock | 17 Febbraio 2023 11:30
Ripetere il successo promozionale riscosso per i borghi, anche per le piccole comunità: è questo il senso del protocollo firmato tra l’Enit e l’Unpli, l’Unione nazionale delle pro loco italiane con il quale si vuole adottare un modello di sviluppo integrato delle località minori e realtà locali. Con questa partnership l’Enit si impegna con l’Unpli a sviluppare in tre anni una rete territoriale turistica omogenea. In altre parole l’articolazione territoriale come modello di sviluppo per cui battersi in sinergia.
Il “motore” a supporto di questa azione sarà costituito dalle 26 sedi nel mondo Enit e dalla rete di oltre 6.200 associazioni proloco che insieme alle associazioni iscritte all’Unpli dispone di un patrimonio di risorse umane di circa 600mila soci e 300mila volontari dal 1962. Un impegno collettivo, dunque, per la promozione del luogo, per la scoperta e la tutela delle tradizioni locali, per migliorare la qualità della vita di chi vi abita, per valorizzare i prodotti e le bellezze del territorio.
«Il processo di rilancio dei territori delle aree interne e meno conosciute passa dal sostegno all’occupazione e allo sviluppo delle piccole imprese turistiche ma anche e soprattutto attraverso la creazione di un’offerta turistica basata su esperienze personalizzabili – ha sottolineato Ivana Jelinic, ceo Enit – L’accordo sottoscritto consentirà di favorire la rinascita dei territori marginali promuovendo attività di supporto tecnico, innovativo e di transizione ecologica e digitale per il coinvolgimento di tutte le singole identità italiane. Si apre quindi una cabina di regia ufficiale in Italia per lo sviluppo delle aree interne con un modello illuminante che coinvolge tutte le regioni».
Soddisfazione espressa anche da Antonino La Spina, presidente dell’Unpli: «Le azioni previste dal protocollo amplificheranno il ruolo dell’attività quotidianamente svolta dalle pro loco che operano nell’ambito dell’accoglienza turistica, della promozione dei territori, della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e dell’animazione territoriale: una complessiva attività di promozione che rappresenta oltre 110mila eventi annui. Il valore dell’animazione territoriale, inoltre, potrà diventare volano anche per l’offerta turistica internazionale in tema di turismo esperienziale. Siamo entusiasti, pertanto, dell’intesa raggiunta con Enit per l’avvio di un percorso congiunto di promozione delle piccole comunità e delle aree interne».
«Il protocollo è un primo passo verso una strategia condivisa di valorizzazione di zone cruciali per lo sviluppo territoriale – ha commentato Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit e rappresentante della Conferenza Stato-Regioni – Ed è un segnale importante perché sviluppo economico significa anche sviluppo sociale di un territorio».
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