Giorgio Palmucci incassa il via libera dalla Commissione parlamentare per l’industria, il commercio e il turismo del Senato. L’esito favorevole per la nomina a presidente di Enit è stato ratificato con 16 voti favorevoli e 2 astenuti.
Come prassi l’esito della votazione favorevole della decima Commissione verrà formalizzata al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che invierà la comunicazione ufficiale direttamente all’Enit.
La nomina degli altri due componenti del cda dell’Agenzia dovrebbe aver luogo entro la fine dell’anno, ma non è ancora chiaro chi, oltre al politico Giovanni Lolli scelto dalle Regioni, sarà la figura femminile che completerà il consiglio di amministrazione.
Due giorni fa, il presidente in pectore di via Marghera ha tenuto un’audizione proprio alla Commissione industria, esternando per la prima volta in via ufficiale le sue dichiarazione d’intenti. In passato, ha dichiarato Palmucci, «sono stato molto critico nei confronti del carrozzone-Enit, per cui la mia volontà è di portare dei risultati e fare in modo che l’Agenzia sia un fiore all’occhiello per il ministero e per il Paese, per portare avanti una strategia condivisa con le Regioni, tenendo conto che non ci devono essere sovrapposizioni, né un’attività svolta senza un coordinamento».
Va ricordato, inoltre, che nel contratto di governo Lega-M5S la parte riguardante il turismo prevede l’abolizione della tassa di soggiorno (compensata dal rifinanziamento delle risorse agli enti locali), una web tax turistica per le online travel agency (agenzie di viaggi online) con sede all’estero, la decontribuzione per le assunzioni di giovani e il potenziamento della formazione.
Inoltre, il contratto contiene una parte dedicata alla digitalizzazione, con l’obiettivo di realizzare una piattaforma nazionale telematica che svolga molteplici funzioni, dalla promozione del sistema paese ai servizi di ecommerce veri e propri. E poi ancora: estensione del wifi su tutto il territorio nazionale e focus sul turismo accessibile, che non deve limitarsi all’abbattimento delle barriere architettoniche ma prevedere anche maggiore fruibilità a tutti i livelli, in maniera inclusiva e sostenibile.