by Giulia Di Camillo | 14 Aprile 2022 10:05
Sguardo al futuro con Itb Berlin e Statista Q, che hanno presentato il Mobility Market Outlook, secondo cui l’industria globale dei viaggi crescerà del 48%, raggiungendo quota 637 miliardi di dollari di fatturato nel 2022, per poi giungere nel 2023 a superare i livelli pre pandemia di circa il 5%, toccando il tetto dei 756 miliardi.
Nel 2022 il tasso di crescita più elevato è previsto per il mercato delle crociere (180% su base annua) e per gli hotel (57%). Ma attenzione al trend degli alloggi e appartamenti privati per vacanze, che supereranno gli 81 miliardi di dollari di fatturato totale, solo il 2% in meno sul 2019.
L’IMPATTO DELLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA. Quanto alla guerra in Ucraina, il report conferma che il suo effetto sul travel sarà con tutta probabilità circoscritto e transitorio[1]. La domanda giusta da farsi è se e come questo conflitto influenzerà l’industria dei viaggi a lungo termine. Secondo un’analisi dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (Icao), pandemia da Covid a parte, gli eventi con il più grande impatto sul lungo periodo sull’aviazione civile sono stati, in contemporanea, lo scoppio della bolla dotcom nel 2000 e l’attentato dell’11 settembre 2001 a New York.
Nel 2001 e 2002, come ricordano Itb Berlin e Statista Q, il numero di passeggeri aerei è andato in declino di anno in anno, per tornare ai livelli pre crisi (e superarli) nel 2004. Stando ai dati dell’Unwto, nel 2019 Russia e Ucraina, i due Paesi attualmente in guerra, hanno rappresentato il 3% della spesa turistica globale per i viaggi internazionali, e supponendo che la situazione resti circoscritta in quest’area risulta improbabile che si manifesti un forte influsso generale. Tuttavia, però, questa crisi può chiaramente avere un impatto maggiore sui singoli mercati, tra cui anche l’Italia.
LE VACANZE SONO TORNATE. In tal caso il focus dello studio è sulla Germania: la Statista’s Global Consumer Survey conferma che oltre il 62% dei tedeschi sta pianificando almeno un viaggio nei prossimi 12 mesi. L’area di interesse? Il Mediterraneo, con Spagna, Portogallo, Grecia e Italia a condurre il business. «Dopo due anni di pandemia – dichiara Jens Bischof di Eurowings – milioni di persone vogliono recuperare le loro vacanze o riprendere viaggi d’affari face to face». Il sondaggio, infine, parla di un 54% che guarda all’Europa e di un 18% per l’Asia, messa quindi al secondo posto.
IL COVID HA CAMBIATO MOLTO, MA NON TUTTO. La pandemia ha influenzato il comportamento del 90% dei viaggiatori in Germania, Uk e Usa. Il 31% degli intervistati dalla Statista’s Global Consumer Survey pensa che i cambiamenti dovuti al Covid non siano permanenti. Prendendo ancora una volta il caso specifico della Germania oggi la gente preferisce spendere di più di prima (il 36%), mentre il 31% è disposto a sborsare per viaggi lo stesso importo; stessa percentuale per chi vuole effettuare costi minori. A ogni modo, in molti mercati e destinazioni sono pronti a macinare nuovi record, a raggiungere i numeri del 2019 e a mettersi alle spalle l’ennesima brutta pagina di storia.
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