È stata prorogata al 30 settembre prossimo la scadenza per la presentazione della domanda di esonero contributivo per i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps e alle casse private.
Con il decreto interministeriale datato 17 maggio e ammesso alla registrazione della Corte dei Conti soltanto il 26 luglio, e in vigore dal giorno 28, sono stati dettati i criteri e le modalità per chiedere la decontribuzione, finanziata con un fondo istituito dall’art. 1, comma 20 della legge 178/2020 – spiega la fiscalista Caterina Claudi – che prevede un esonero parziale dei contributi previdenziali dovuti per il 2021 nel limite massimo individuale di 3mila euro su base annua, con esclusione dei contributi integrativi e dei premi e quelli dovuti all’Inail.
“Potranno accedere all’esonero: i lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’Ago e alla Gestione separata; sono compresi i lavoratori soci di società e i professionisti componenti di studio associato; i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps e alle casse private; medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge 11 gennaio 2018, n. 3, già collocati in quiescenza, a cui siano stati conferiti incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, specifica Caterina Claudi.
Per ottenere il riconoscimento dell’esonero i soggetti devono aver subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 % rispetto a quelli dell’anno 2019; aver percepito, nel periodo d’imposta 2019, un reddito complessivo di lavoro o derivante dall’attività non superiore a 50mila euro.
Apprezzamento e soddisfazione sulla misura dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: «Finalmente è stata data piena applicazione a un mio emendamento presentato alla legge di Bilancio sulla decontribuzione per i lavoratori autonomi e professionisti. Una scelta di equità che la Lega ha proposto e sostenuto. Si tratta di categorie di lavoratori esclusi dai tradizionali ammortizzatori sociali».