Esperienze local e sostenibilità: così la Germania (e Monaco) si promuovono in Italia

by Adriana De Santis | 1 Giugno 2023 12:16

Germania al terzo posto a livello mondiale come destinazione di viaggio, dopo Italia e Spagna e davanti a Francia e Stati Uniti. Lo dice un’indagine commissionata dall’Ente nazionale germanico per il turismo per Itb 2023.

La Germania è la terza meta estera preferita anche per gli italiani, dopo Francia e Spagna, con 2.863.809 pernottamenti nel 2022 e a + 146,2% già nei primi due mesi di quest’anno, solitamente i più bassi.

Una ripresa significativa, che s’inquadra all’interno dell’Europa, primo mercato internazionale a quota + 92% per arrivi 2022 rispetto al 2021 e che conta per l’80% di tutti i turisti a destinazione. Viaggi che sono in aumento, diventano più lunghi, sono prenotati online per oltre il 90% e svettano al 62% con profilo leisure rispetto al 26% di segmento business, che pure rafforza la sua leadership nei viaggi d’affari per gli europei.

«Abbiamo aspettative positive per il turismo incoming in Germania nei prossimi sei mesi – conferma Agata Marchetti, direttrice ad interim dell’Ente nazionale germanico per il turismo – con i viaggi in città, i preferiti, sempre più combinati a soggiorni in mete naturalistiche che, spesso, sono subito nei dintorni».

Le campagne marketing Feel Good e Embrace German Nature evidenziano viaggi e destinazioni sostenibili: dai 484 km della German alpine road con i suoi paesaggi dal Lago di Costanza fino al Königsee, ai fiumi Danubio e Reno, dai boschi e le foreste dell’Edersee o della Turingia alla fioritura della brughiera di Lüneburg, fino al distretto dei laghi del Meclemburgo e al mare del Watt. Gli itinerari sui siti contemplano poi altre tematiche: storiche, di castelli, tra i 51 siti e i 131 patrimoni culturali immateriali dell’Unesco.

Fanno ben sperare le prenotazioni italiane, per oltre la metà di repeater e al 29% fatte in agenzia di viaggi, per soggiorni medi cresciuti a 5,6 notti. Con partenze tutto l’anno, al 55% in modalità aereo, 33% in auto e, risalito dal 6 al 10%, in treno, a dimostrazione di quanto cresca l’interesse per la sostenibilità, sempre più radicata nei diversi ambiti degli stili di vita.

«A trainare il cambiamento la nostra Gen Z che negli aspetti culturali, il paesaggio e la natura trova le motivazioni di viaggio più importanti, in ambito ambientale, sociale, economico», aggiunge Marchetti.

Ne è un esempio Monaco: «Stiamo raggiungendo i numeri dell’anno pre-pandemia e l’Italia è il mercato più forte dopo quello americano, con arrivi e presenze a circa +200% rispetto al 2021 e con marzo 2023 con più italiani di marzo 2019 – dice Christian Valentini, media relations München Tourismus – Gioca molto la prossimità della meta ma anche il sentirsi bene, soprattutto d’estate, per atmosfera coinvolgente, sicurezza, ordine».

Fondata nel Medioevo e oggi riferimento per la biotecnologia e altre industrie, la terza città tedesca è in piena strategia di decentramento dal cuore della città con la campagna sui quartieri. Quello dei musei Kunstareal ad esempio, o quello hip di design e lgbtq+ del tollerante Glockenbachviertel. Creativo e molto alternativo Schlachthofviertel mentre Neuhausen, intorno al castello di Nymphenburg, gravita tra nobiltà e borghesia.

Con il seme della sostenibilità nel suo Dna, Monaco ha attivato dal 2008 la transizione ecologica, con il teleriscaldamento e la elettrificazione dei trasporti quasi ultimata. Si occupa molto di verde, con il fiume Isar che l’attraversa e le sue oasi green per i monacensi in bici che godono anche di 1400 km di piste e strade ciclabili. O con il Giardino inglese in centro, 225 anni di storia per uno dei parchi pubblici più vasti al mondo, circa 640 campi da calcio. La grande musica attende alla nuova Filarmonia, con sala da concerto per 1900 spettatori, e nuova sezione anche per il Deutsches Museum, il più grande museo di scienza e tecnica al mondo.

Ha un messaggio per le agenzie di viaggi italiane Valentini: «Uscite dai sentieri battuti, provate a passare ai clienti l’esperienza nei quartieri per approcciare i local, alla scoperta di una originalità contaminata da piccole storie, come il corso di cottura del brezel o della produzione di birra bio di Hardener. Sono prodotti a tema, per visite guidate alternative insolite, anche con guide italiane».

A fine settembre l’appuntamento con il trade per il workshop Germania di Roma e Milano, e a novembre per il webinar «sulla tanto amata Baviera – conclude Marchetti – Monaco è la seconda città più visitata, perché ha tutto: offerta culturale pazzesca, natura in centro, è elegante e al contempo con empatia molto italiana».

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