Con l’ingresso dell’estate, sta per materializzarsi sugli smartphone degli italiani il green pass autorizzato venerdì scorso con decreto dal premier Mario Draghi.
Dal ministero della Salute, al ritmo di 5 milioni al giorno, arrivano via mail o sms i codici ai primi vaccinati per generare il passaporto sanitario, anche se già giungono dai cittadini segnalazioni di disservizi e difficoltà di connessione alla piattaforma. La fase di recupero dovrebbe concludersi il 28 giugno, quando il sistema entrerà in carreggiata e il codice arriverà in tempo reale, al massimo entro due giorni. Un timing in linea con quello internazionale, con l’entrata in vigore dal primo luglio del Digital Green Certificate europeo.
Di fatto, il pass – che può essere anche cartaceo – sarà più diffuso nella sua versione digitale con un Qr code leggibile negli aeroporti e in tutti luoghi dove il certificato sarà obbligatorio, come ad esempio nei locali dove si svolgono i matrimoni.
COME OTTENERLO. Le opzioni digitali sono quattro. Per tre di esse – ricapitola Il Corriere della Sera – si aspetta di ricevere il codice relativo alla propria condizione di vaccinato (dal ministero della Salute) guarito (dal medico o dalla struttura che l’ha accertato) o negativo al test (dal laboratorio). Quindi ci si collega, alternativamente, alla piattaforma www.dgc.gov.it e si inserisce il numero di tessera sanitaria e il codice; al sito dei fascicoli sanitari regionali (con modalità differenti Regione per Regione); all’app Immuni (sempre inserendo il codice unico). Quarta possibilità è attraverso la versione aggiornata dell’app IO: qui il pass arriverà direttamente con un messaggio di notifica dell’app.
Chi non sa utilizzare i mezzi digitali, può rivolgersi al medico di base, pediatra di libera scelta o farmacista per ottenere quello cartaceo, portando con sé codice fiscale e tessera sanitaria.
CHI NE HA DIRITTO. Differentemente da quello europeo, emesso sono a chi ha completato il ciclo vaccinale, il green pass italiano è concesso – oltre negativi ai test e ai guariti da non più di sei mesi – anche a chi ha ricevuto solo la prima dose del siero anti Covid. Agli italiani “vaccinati a metà”, dunque, altri Paesi potrebbero imporre di eseguire il tampone all’ingresso.
QUANTO DURA. Il green pass vale 48 ore per chi risulta negativo al test; 6 mesi per chi è guarito; 9 mesi per chi è vaccinato con due dosi; dal quindicesimo giorno fino alla data del richiamo per chi ha ricevuto solo la prima somministrazione.
VIAGGIARE: Sì, MA DOVE? Il certificato armonizzato a livello europeo consentirà di muoversi liberamente nei 27 Paesi Ue, ferme restando eventuali restrizioni causa pandemia che un singolo Stato dovesse trovarsi costretto a introdurre. In Italia autorizza gli spostamenti tra le aree a rischio, rosse e arancioni, e vale come lasciapassare per i matrimoni e particolari eventi sportivi o manifestazioni che lo richiedano.
Nell’ultima ordinanza, il ministero della Salute ha dato il via libera agli ingressi da tutti i Paesi dell’Unione europea e da Stati Uniti, Canada e Giappone con i requisiti del certificato verde. Quello che l’industria si augura è l’attivazione, a mezzo green pass e previ accordi bilaterali, di corridoi turistici di lungo raggio per la ripartenza dell’outgoing,