«L’inizio della crisi è stato drammatico ed è stato richiesto un enorme lavoro di rimpatrio. All’inizio il disagio era più finanziario ed economico, ora credo che sia più operativo». Interviene così Gabriele Burgio, presidente del Gruppo Alpitour, alla maratona #RipartiItalia in diretta streaming tv su Milano Finanza Class Cnbc, sottolineando ancora una volta l’urgenza di misure a sostegno della liquidità ma l’estrema necessità di una road map per la ripartenza del settore, oggi in una fase ripropositiva con un accenno di risveglio della domanda di viaggi.
Pianificare è imprescindibile per il turismo. «La nostra macchina ha bisogno di pianificazione, e mi riferisco a tutti i sistemi che girano attorno al comparto – spiega Burgio – Siamo tutti un po’ fermi, e molte manutenzioni non sono state neanche realizzate per via dei problemi legati ai cantieri edili. Quello che manca e chiediamo, anche se allo stesso ne capiamo le difficoltà, sono le regole, non avere trasparenza, protocolli per capire come ci si muove in un albergo, come si viaggia in aereo o si farà il check in. In mancanza di questo i clienti fanno fatica a prenotare e noi operatori non possiamo organizzarci».
Il booking, però, torna a muoversi: «Secondo le analisi che stiamo conducendo la domanda prevista è molto forte, e non ci riferiamo solo agli italiani – commenta il numero uno del colosso torinese – Nonostante la poca chiarezza sulla questione aeroporti, ad esempio, il 25% degli inglesi ha già prenotato una vacanza all’estero. Per quanto ci riguarda, nelle ultime settimane abbiamo registrato un aumento delle prenotazioni di circa il 20%: è un trend interessante, anche se si tratta di numeri piccoli».
Importanti, inoltre, anche gli stimoli che arrivano dall’estero, a partire da destinazioni come l’Egitto, pronto a riaprire l’ingresso ai viaggiatori da giugno, o come le Maldive, che vorrebbero riaccogliere i turisti da luglio. «Queste iniziative si uniscono a sforzi finanziari importanti e che danno positività, vedi la Turchia, che pagherà i posti vuoti in aereo per quegli aeromobili che porteranno passeggeri nel Paese».
Ulteriore peso, poi, potrebbe arrivare da un quadro di offerta differente per i nostri connazionali: «Basti pensare alla possibilità Egitto o alla chiusura continuata della Spagna, fattori che possono promettere, quando si ripartirà, un anno accettabile. Si attendono solo regole chiare, lato trasporto e hospitality: sì, per le strutture ricettive esiste già un documento dell’Organizzazione mondiale della sanità, ma ne attendiamo uno più italiano», conclude Burgio, auspicando tra l’altro un coordinamento anche a livello regionale, oltre che un futuro dove il turismo sia rappresentato nei tavoli con il governo in modo meno frammentario.