Nonostante la pandemia e la guerra non si ferma la domanda di viaggi in Europa per l’estate 2022. Tre cittadini europei su quattro intendono, infatti, fare un viaggio nei prossimi sei mesi, con le destinazioni mediterranee che hanno il maggior appeal. È quanto emerge dall’ultima ricerca su “Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel – Wave 11” elaborato dall’European Travel Commission (Etc).
Con l’avvicinarsi dell’estate, quindi, una quota crescente di europei (77%) desidera viaggiare tra aprile e settembre 2022. Oltre la metà (56%) di questi prevede di visitare un altro Paese europeo, mentre il 31% sceglie i viaggi nazionali. In tutti i mercati analizzati (gli intervistati provengono da Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e Germania) si rileva un forte ottimismo riguardo alle intenzioni di viaggio (maggiore dell’80% del campione) che aumenta con l’età, passando dal 69% tra la Gen Z (18-24 anni) all’83% tra i baby boomer (oltre i 54 anni).
I risultati dell’indagine confermano che i piani di viaggio degli europei seguono un andamento stagionale con vacanze al mare (22%), l’opzione preferita per i prossimi mesi. Rimane stabile anche l’interesse per i city break (15%). In linea con queste preferenze di vacanza, cresce la popolarità delle destinazioni mediterranee: la Spagna guida la classifica delle mete top scelte da chi viaggerà all’estero tra aprile e settembre 2022, seguita da Italia, Francia, Grecia e Portogallo.
La maggior parte degli europei, inoltre, intende fare una vacanza di 4-6 notti (33%) o 7-9 notti (27%). Solo il 25% opterà per viaggi di 10 notti o più, per lo più relativi al target famiglia. Le coppie, invece, prediligono fortemente i micro-viaggi (fino a 3 notti). Indipendentemente dalla durata del viaggio, un viaggiatore su due prenderà un volo per raggiungere la sua prossima destinazione.
Il travel europeo, quindi, si dimostra resiliente in questa prima fase dell’anno – nonostante il conflitto Russia-Ucraina in corso e l’aumento del costo della vita dovuto alla crisi energetica – perfino i turisti polacchi (che confinano con l’Ucraina) mantengono un sentimento di viaggio stabile, superiore alla media europea con la durata del soggiorno e il budget – previsti secondo l’European Travel Commission – che rimangono stabili.
I viaggi intraeruopei, infine, sono quelli che trainano questa continua ripresa e danno fiducia al mercato e alle intenzioni dei viaggiatori continentali. La metà dei viaggiatori europei prevede di spendere 500-1.500 euro; mentre calano i budget pi elevati. Se diminuiscono in termini generali le preoccupazioni per il Covid-19 , resta alta l’attenzione dei viaggiatori sulle precauzioni sanitarie nonostante i viaggi restino essenziali nella pianificazione e nei desideri degli europei. Flessibilità nelle politiche di cancellazione (14%) e libertà dalle restrizioni (13%) sono ora i principali fattori che stanno rafforzando la fiducia degli intervistati nella pianificazione del loro prossimo viaggio in Europa.
Secondo Luís Araújo, presidente di Etc, «il nostro rapporto dimostra che la fiducia dell’Europa nei viaggi sta crescendo, anche se si affacciano nuove incognite all’orizzonte, in particolare il conflitto in corso in Ucraina e l’aumento del costo della vita stanno presentando grande sfide. Tuttavia, Etc è lieta di vedere che, nonostante queste incertezze, la voglia di viaggiare in Europa è ancora in aumento e il settore turistico rimane resiliente».