Trentasei milioni di italiani in viaggio per una vacanza più breve, più intensa e più frequente. Ecco la fotografia scattata per l’estate 2024 in base alla ricerca elaborata per conto di Federalberghi dalla società Tecnè.
Soprattutto una vacanza più italiana, considerando che l’89,8% di chi si mette in viaggio ha già manifestato la propria preferenza per mete casalinghe. Appena il 10,2%, invece, opta per destinazioni estere, principalmente in località di mare vicine al nostro Paese (57,5%), le grandi capitali europee (16,2%) e le crociere (9,4%). Tra le regioni più gettonate Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Campania, Trentino Alto Adige e Sardegna. L’80,7% andrà al mare, il 13,1% tra montagna, laghi e località termali, il restante 3,3% sceglierà località d’arte e cultura. I flussi vedono circa 15 milioni di vacanzieri in giugno, 16 milioni a luglio, 18,4 milioni ad agosto e 4,6 milioni in settembre.
Il 56,0% utilizzerà la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza, il 31,4% viaggerà in aereo e il 4,1% in nave. La comodità è il criterio principale che guida la scelta del mezzo di trasporto (63,9%).
Un terzo dei vacanzieri, tuttavia, ha già programmato di fare più di un periodo di ferie, oltre quello principale nei quattro mesi clou della stagione estiva: 3,6 milioni replicheranno almeno una volta, 3,1 milioni si muoveranno per ben due volte e 1,7 milioni arriverà a fare tre periodi di vacanza.
La vacanza principale durerà in media 10,3 giorni e costerà nel complesso (tra viaggio, vitto alloggio e divertimenti) 886 euro a persona (circa 86 euro al giorno). Ulteriori vacanze sono più contenute dal punto di vista della durata: in media 4,8 giorni per un costo complessivo di 473 euro (98 euro al giorno). Il volume d’affari sarà di 40,6 miliardi: nel dettaglio, giugno per circa 10 miliardi, luglio per 12,1 miliardi, agosto per 16,5 miliardi e settembre per 2 miliardi.
Tra le tipologie di soggiorno scelte per trascorrere le vacanze, dopo la casa di parenti e amici (28,5%) a stretto giro c’è l’albergo (27,2%). A seguire la casa di proprietà (12,8%), i b&b (6,9%), gli affitti brevi (5,6%), i residence (5,2%), i villaggi turistici (5,1%) e il campeggio (3,7%)
«E’ sempre interessante accorgersi, grazie ai numeri, dei cambiamenti in atto – sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Il comparto mostra una certa tenuta, pur a fronte di un anno difficile, in cui eventi atmosferici calamitosi come alluvioni e siccità hanno messo in ginocchio regioni intere e malgrado il dissesto che i conflitti internazionali in atto potrebbero creare ai flussi turistici».
Gli italiani mostrano di apprezzare maggiormente la vacanza nel loro Paese: «Nove su dieci – ribadisce Bocca – E per noi constatarlo è un bene. Ma si conferma anche la nuova tendenza a suddividere in più segmenti le ferie estive. Questo consente paradossalmente di replicare la partenza spalmandola in periodi diversi, avendo così l’opportunità di visitare nuove località».
Ma c’è anche qualche spina: per il 44,8% della popolazione niente vacanze tra giugno e settembre: il 54,3% principalmente per mancanza di liquidità (54,3%), per motivi di salute (27,3%), per motivi familiari (20,1%), mentre il 6,6% andrà in vacanza in un altro periodo. «Resta il nodo – conclude il presidente di Federalberghi – di quel 54% di concittadini che non hanno potuto programmare una vacanza per via della mancanza di liquidità. Il quadro che abbiamo davanti oggi, in generale, è di un buon andamento sui mercati internazionali, mentre rileviamo un certo calo sui mercati nazionali ed europei».