by Redazione | 23 Giugno 2022 11:58
Saranno quasi 6 su 10 – il 58% – gli italiani che andranno in vacanza durante l’estate. Il 30% invece non ha ancora deciso e il 12% non farà vacanze. È quanto emerge dall’Osservatorio Findomestic di giugno, realizzato da Bnp Paribas in collaborazione con Eumetra. Numeri importanti dopo due estati segnate dalla pandemia. Ma il 60% di chi parte non lo fa con leggerezza: c’è chi teme di non riuscire a gestire le spese per via dell’aumento dei prezzi (44%), chi vive l’ansia da contagio (12%), chi ha paura di un allargamento del conflitto ucraino (8%).
L’Italia resta la destinazione preferita: secondo l’Osservatorio Findomestic, il 94% di chi pensa di andare in vacanza quest’estate sceglierà una meta italiana (spostandosi nel 64% dei casi in altre regioni).
Tra le soluzioni di soggiorno svettano gli hotel, con il 35% delle preferenze, seguiti da case in affitto (35%) e b&b (21%).
La maggior parte degli italiani in partenza prevede un soggiorno di una settimana (54%) e il 21% si concederà uno o più long weekend; il 24% prevede invece di star fuori per più settimane.
Cresce anche la percentuale di persone che in vacanza opterà per la formula pensione completa o all inclusive: il 43%, rispetto al 34% del 2021.
Per quanto riguarda la capacità di spesa, il 76% degli intervistati conta di non superare i 2.000 euro e l’8% ha un budget oltre i 3.000 euro.
«L’incremento dei prezzi degli ultimi mesi incide sulle previsioni di spesa per le vacanze degli italiani che dichiarano di aver stanziato un budget medio a famiglia di poco superiore ai 1.500 euro – dice Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – Il 34% di chi partirà dichiara che spenderà di più dell’anno scorso. Un aumento delle spese da imputare soprattutto all’aumento dei prezzi (21%) e in misura ridotta a un upgrade della vacanza (10%). Il 15% spenderà invece di meno perché ha meno disponibilità economica o perché in questa situazione preferisce risparmiare. Quasi tutti (86%) pagheranno le proprie vacanze in un’unica soluzione, solo il 9% attraverso una dilazione di pagamento».
La prima preoccupazione degli italiani oggi è l’inflazione (49%); seguono i timori per la recessione dell’Italia e per un rischio di coinvolgimento del Paese nel conflitto Russia-Ucraina. Il Covid è al settimo posto tra le paure degli italiani.
«Nonostante le preoccupazioni e nonostante che metà del campione (52%) ritenga che i prezzi cresceranno ancora, il 47% degli italiani guarda al futuro con ottimismo – conclude Bardazzi – Non a caso la propensione al consumo in una prospettiva a tre mesi resta su livelli elevati, pari o superiori al pre Covid».
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