Estate in Italia: è caccia al 40% che sceglieva l’estero

22 Maggio 14:53 2020 Stampa questo articolo

Un’incoming all’insegna di una ripartenza tricolore: l’Enit conferma che la stagione estiva italiana sarà caratterizzata da una forte predominanza di presenze domestiche, andando a recuperare buona parte di quel 40% di turisti italiani che negli anni scorsi, per il periodo estivo, preferivano prenotare vacanze e viaggi all’estero.

Ad oggi l’Italia, secondo il bollettino Enit, pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l’estate, realizza anche il calo più profondo di viaggiatori stranieri pari a -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna.

Ma è altrettanto vero che il nostro Paese, con quel 40% di connazionali esterofili fino allo scorso anno, vanta un maggiore potenziale nella sostituzione dei viaggi domestici ai viaggi outgoing rispetto a Spagna (nel 2019 gli spagnoli all’estero erano il 28%) e Francia (25%).

Prosegue poi il monitoraggio settimanale di Enit, e alla nona settimana di osservazione sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, le perdite indicano un dato complessivo del -70,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una tendenza discendente costante nella diminuzione della domanda internazionale fermata dal blocco dei viaggi. Si avverte la mancanza di Paesi long haul con una diminuzione più evidente delle provenienze dalla Cina che cala del -82% (valore massimo) e dagli Usa (-78,1%), mentre il calo inferiore si registra dalla Russia (-63,3%). Quanto ai pernottamenti internazionali nel 2020 si stima che il  calo si attesterà al -49%, pari a 31 milioni di visitatori, un calo di 108 milioni rispetto al 2019.

Gli indicatori dell’Enit lasciano però sperare  in un recupero degli arrivi a corto raggio a luglio mentre il resto del mondo si riprende più lentamente. Una aspettativa di rilievo se si considera che i bacini esteri di prossimità rappresentano il 56% del turismo internazionale in Italia. Una ripresa attesa anche in virtù di una tendenziale stabilità dei prezzi praticati dal sistema ricettivo italiano che nel mese di giugno, addirittura, registra un valore mediano nella vendita online di 97 euro per camera.

Ma sempre secondo gli analisti dell’Enit,  in termini economici totali, i consumi di italiani e stranieri potrebbero determinare una perdita di 65 miliardi di euro (di cui 21 miliardi dall’estero). Il turismo rappresenta la quarta maggiore categoria di esportazioni dell’Ue e produce effetti positivi per l’economia europea nel suo complesso: per ogni euro di valore aggiunto generato dal turismo si ottiene un effetto indiretto su altre industrie pari a 56 centesimi supplementari.

L’Italia turistica nonostante il Covid si conferma la più desiderata e ricercata come meta internazionale. Dall’inizio della pandemia si contano un totale di 711,4 mila mention relative al Travel Italia – di cui 42,8 mila comparse sul web e 669,5 mila sui social – che hanno prodotto 197,3 milioni di interazioni equivalenti ad un investimento pari a 421,3 milioni di euro.

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