Se l’inverno è soprattutto sinonimo di sci e sport della neve, l’estate in Valle d’Aosta è un invito a fare il pieno di emozioni da prospettive diverse. È infatti la stagione ideale per scoprire il ricco patrimonio culturale, le tradizioni alpine millenarie, le emozionanti esperienze outdoor, il gusto autentico della cucina di montagna e dei vini della viticoltura eroica.
Quest’anno, in particolare, non mancano poi novità ed eventi che contribuiscono a dare un ulteriore sprint alla stagione estiva nella regione più piccola d’Italia, che può fregiarsi del titolo di Regione Europea dello Sport 2023. Un riconoscimento che si traduce in un fitto calendario di appuntamenti sportivi di varie discipline che animeranno le vallate per tutto l’anno. Tra questi spicca il Monte Rosa Walser Waeg, gara di trail running lungo i sentieri della Valle del Lys, che il 1 luglio dà idealmente il via al Gressoney Walser Festival. Due mesi di celebrazioni dell’identità culturale dell’antico popolo di origine germanica, insediatosi nelle vallate del Rosa quasi mille anni fa riuscendo a mantenere nel tempo rapporti commerciali e culturali con i paesi di provenienza.
Soprattutto, i Walser hanno conservato un inestimabile patrimonio, fatto di costumi, tradizioni, una lingua propria, il titsch, e l’architettura caratteristica degli edifici in pietra e legno, gli stadel, che punteggiano villaggi e alpeggi della vallata, considerata un vero museo a cielo aperto. Per farsi un’idea di come si viveva un tempo nelle antiche case Walser, a Gressoney-la-Trinité si possono visitare la Puròhus (casa del contadino) e la Pòtzschhus (casa museo) che costituiscono l’Ecomuseo Walser ricreando accuratamente le dimore rurali settecentesche, con tanto di wongade o stalla-abitazione.
Ben altra atmosfera regna nei lussuosi ambienti di Castel Savoia che domina l’abitato di Gressoney-Saint-Jean con la sua architettura eclettica sormontata da cinque torrette a cuspide. Costruito a inizio ‘900 per volere della regina Margherita di Savoia, appassionata di montagna, fu a lungo la dimora di villeggiatura della sovrana che da qui partiva per le sue escursioni sul Monte Rosa, i cui ghiacciai si possono ammirare in tutta la loro maestosità dalle grandi finestre e dalla veranda che affaccia sulla vallata.
Nell’atrio si è accolti da un ritratto della regina a grandezza naturale e da un grandioso scalone in legno intagliato con grifoni e aquile che conduce agli appartamenti reali. Una stanza ospita un’esposizione di foto d’epoca delle ascensioni della sovrana e della Capanna Regina Margherita, il rifugio alpino più alto d’Europa, costruito in suo onore a fine Ottocento a Punta Gnifetti, a quota 4 554 metri.
Degli oltre cento manieri, caseforti e dongioni che sono valsi alla Valle d’Aosta il soprannome di “terra di castelli”, quello di Gressoney-Saint-Jean è l’unico castello di montagna. Tutti gli altri, infatti, sono disseminati nella valle centrale lungo il corso della Dora Baltea, alcuni dolcemente adagiati su lievi poggi erbosi, altri arroccati su inaccessibili speroni rocciosi. Fin dal Medio Evo presidiano con le loro torri di pietra grigia la principale via di passaggio transalpino, l’antica via delle Gallie dei Romani, collegando a vista il fondovalle al Monte Bianco.
Di gran lunga il più scenografico e, non a caso, anche il più visitato, è il castello di Fenis, che fu la residenza nobiliare degli Challant, famiglia che per secoli ha avuto l’egemonia sulla valle. Ha tutto quello che ci si aspetta di trovare in un maniero medievale: torri, torrette, mura merlate e un favoloso ciclo di affreschi attribuito a Giacomo Jaquerio, maestro del gotico internazionale, che culmina nella raffigurazione di San Giorgio che uccide il drago che decora lo scalone del cortile centrale.
Il profilo fiabesco del castello che risplende nella notte, reso ancora più suggestivo dall’illuminazione notturna, può essere ammirato anche dalle camere dell’hotel Comtes de Challant, che sorge proprio nel borgo di Fenis. Si tratta dell’unico albergo etico della Valle d’Aosta, frutto di un progetto di inclusione sociale volto a creare opportunità professionali per le persone più fragili.
Legato alla storia degli Challant è anche il Castello di Aymavilles, riaperto al pubblico l’estate scorsa dopo quasi vent’anni di restauri. I lavori hanno riportato all’antico splendore non solo l’elegante dimora signorile, che oggi ospita le opere d’arte della collezione storica dell’Académie Saint-Anselme, ma anche il giardino esterno dove è stato ricreato il roseto settecentesco.
La sosta ad Aymavilles è l’occasione per vedere una vera chicca storico-architettonica: il ponte acquedotto di Pont d’Aël, un’imponente opera d’epoca romana costruita a cavallo del torrente Grand Eyvia. Situato all’imbocco della Val di Cogne, lascia tuttora stupefatti per l’arditezza della costruzione, dotata di due passaggi sovrastanti: un condotto per l’acqua superiore e un camminamento sottostante coperto per il passaggio di uomini e animali sulle acque tumultuose del torrente.
Bisogna invece attendere la riapertura fissata il 4 agosto, per poter ammirare i tesori del Castello di Sarriod de La Tour, nel vicino comune di Saint-Pierre. Tra le sue antiche mura custodisce infatti preziosi affreschi del XIII e XV secolo, ritratti, oggetti d’arte, ma è soprattutto famoso per il sorprendente soffitto ligneo della Sala delle Teste. Un unicum nel panorama medievale valdostano, con 171 mensole impreziosite da figurine scolpite di volti grotteschi, fantastici, mostruosi o diabolici.
I biglietti d’ingresso per gli otto castelli della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta si possono acquistare online sul sito Midaticket siti e castelli Valle d’Aosta dove sono disponibili anche gli abbonamenti Culture Card Castelli e Culture Card Castelli Alta Valle validi 6 mesi.
Nei mesi di luglio e agosto i concerti e le performance artistiche della rassegna Castelli in Festa – Culturété 2023 animano i manieri regionali di Sarre, Aymavilles, Fenis e Gressoney-Saint-Jean, che ogni mercoledì sera si aprono al pubblico anche per suggestive visite guidate serali.
Per vivere tutta la magia delle notti d’estate in Valle d’Aosta bisogna però raggiungere l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario a Lignan, nel vallone di Saint-Barthélemy, tra i migliori luoghi al mondo per osservare le stelle, certificato come primo Starlight Stellar Park in Italia. In luglio e agosto, dal martedì al sabato, si svolgono spettacoli pomeridiani al Planetario, che vanta uno dei cieli digitali più belli d’Italia, e osservazioni guidate notturne alla Terrazza Didattica, attrezzata con potenti telescopi. Il clou della stagione sarà l’evento Étoiles et musique 2023, quattro notti, dal 10 al 13 agosto, dedicate alle ‘stelle cadenti’ di San Lorenzo tra scienza, tradizione e musica.