Estate italiana, incoming al +4% per Fipe-Confcommercio

by Redazione | 25 Luglio 2024 13:29

Il bilancio dell’estate 2024 in Italia sarà positivo, con circa 215 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese segnando un incremento dell’1,6% rispetto al 2023. È quanto emerge dall’analisi di Fipe-Confcommercio, la federazione italiana dei pubblici esercizi per la stagione estiva in corso, presentata in occasione della tavola rotonda “Un’estate italiana: sfide e orizzonti del sistema turistico” che si è svolta a Roma.

Il principale motore di questa crescita continua a essere il turismo estero, che si prevede aumenterà del 4% rispetto all’anno precedente, mentre il turismo interno registrerà una lieve flessione dello 0,8%.

Per il trimestre estivo (giugno-agosto), la spesa turistica complessiva viene stimata in 62 miliardi di euro. Di questi, circa 11,7 miliardi di euro saranno spesi dai turisti per mangiare fuori casa dando impulso al settore ristorazione. Il mese di agosto si prospetta come un’importante boccata d’ossigeno con oltre 84 milioni di presenze attese e una spesa turistica complessiva di 24 miliardi di euro.

MENO VIAGGI BREVI E PIÙ WEB

Guardando più in profondità i cambiamenti strutturali tra il pre e il post pandemia, nelle modalità di fare vacanza degli italiani, l’analisi rileva un aumento delle vacanze lunghe (4 o più notti), che nel 2023 erano il 59,4% del totale contro il 55,6% del 2019. I viaggi brevi (1-3 notti) scendono al 40,6%, dal 44,4% del pre pandemia.

Nel quadro complessivo di calo delle vacanze, l’incidenza dei viaggi estivi sul totale annuo sale al 45% (dal 41,8% del 2019) e quella dei pernottamenti al 61% (dal 57,6%).

Aumenta l’attrattività del Nord (+2%) e del Mezzogiorno (+2,2%). Quanto alle prenotazioni, l’alloggio è prenotato direttamente dal turista nel 73,8% dei viaggi; nel 70,6% dei casi la prenotazione dell’alloggio è avvenuta tramite il web rispetto al 59,6% del 2019.

LA RISTORAZIONE E L’OCCASIONE PNRR SFUMATA

Infine, sarà un’estate da incorniciare per la ristorazione italiana, che “brinda” per la buona previsione di fatturato che quest’anno, da giugno a settembre, sfiorerà i 12 miliardi di euro.

Secondo Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, l’aspetto più critico che riguarda il settore della ristorazione è l’esclusione della filiera “non considerata attività turistica” dall’accesso ai fondi del Pnrr che poteva essere un’occasione unica per rilanciare i pubblici esercizi, riqualificare il commercio al dettaglio, con una lucida riflessione di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, intervenuto all’incontro: «Anche nell’era digitale i negozi di vicinato sono insostituibili: rendono le città più vivibili, più attrattive, più sicure. La desertificazione di negozi nei quartieri e nei centri storici determina anche l’allontanamento dei residenti, oltreché diventare poco attrattivi anche per i turisti».

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