Per l’estate un italiano su due partirà, e lo farà nei mesi di luglio e agosto. A dirlo è l’indagine Future4Tourism dell’Ipsos, secondo cui nonostante le spiagge italiane siano rimaste ancora abbastanza vuote così come le località montane – complice anche una situazione meteorologica non particolarmente favorevole – le prospettive sarebbero meno grigie del previsto.
I programmi di viaggio degli italiani per il periodo estivo sono ancora in divenire. È l’incertezza a dominare. Negli anni passati le vacanze estive erano irrinunciabili per oltre sette italiani su dieci; mentre ad oggi, a conti fatti, un italiano su due è certo di concedersi un periodo di ferie nei prossimi mesi.
L’allentamento delle misure restrittive e una curva dei contagi che appare in controllo hanno, quindi, riacceso negli individui qualche speranza di poter godere del riposo estivo: ad aprile erano il 22% coloro che non prevedevano alcun periodo di vacanza; ora si sono ridotti al 16%, solo poco di più dello scorso anno. Le prossime settimane saranno cruciali per sbloccare la situazione.
E secondo gli analisti Ipsos per gli operatori con strutture sul territorio italiano la riduzione della quota dei vacanzieri complessivi potrebbe essere quasi del tutto compensata dal fatto che gli italiani, quest’anno, sceglieranno di rimanere nel loro Paese per le vacanze. Certo rimane forte l’incognita degli stranieri che solitamente affollano durante l’estate le spiagge italiane, i laghi e le città d’arte.
Nel dettaglio, la vacanza estiva 2020 degli italiani sarà contrassegnata ancora una volta da una netta preferenza per le località balneari (58%), seguita da città d’arte (15%) e dalla montagna (13%), mentre le crociere sono ferme al palo (2%), come era del resto prevedibile.
Sulla scelta della sistemazione, primeggiano ancora alberghi, b&b e agriturismi (47%), seguiti da case in affitto o case di parenti (37%), mentre un 8% prenoterà villaggi e solo un 2% propenderà per i campeggi.
E tra gli appassionati della spiaggia non mancano disagi percepiti come fastidiosi ma inevitabili ostacoli alla piena fruizione della vacanza: primi fra tutti i turni per l’accesso alle spiagge (48%), l’obbligo della mascherina negli ambienti comuni (47%) e il divieto di passeggio sul lungomare o sulla battigia (39%).