Voli sospesi fino alle 18 all’aeroporto di Catania, a causa dell’eruzione dell’Etna. La Sac, società che gestisce lo scalo, ha comunicato che “le operazioni di bonifica per l’agibilità delle infrastrutture di volo sono state avviate sin dal primo accenno di conclusione degli eventi naturali”, che aveva indotto l’Unità di crisi a ordinare la chiusura dei settori B2 e B3 e, quindi, la sospensione di tutti i voli in arrivo e in partenza. Bonificati anche gli aerei.
Diciotto gli aerei dirottati da Fontanarossa su Palermo e Trapani. Dieci sono stati indirizzati verso il Falcone-Borsellino, mentre altri otto, tra cui tre internazionali (Eindhoven, Londra e Madrid) sono atterrati al Vincenzo Florio. «Assicureremo il massimo dei servizi possibili per alleviare i disagi ai passeggeri dirottati», ha garantito Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce lo scalo trapanese.
Dalle osservazioni, con telecamere di sorveglianza termica, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’attività esplosiva si è indebolita. Il livello di allerta per i voli, il Vona, da rosso è passato ad arancione.
Insomma, non c’è pace per l’aeroporto di Catania: un anno fa la lunga chiusura per l’incendio.
Sac ha invitato i passeggeri, prima di recarsi in aeroporto, a contattare la compagnia di riferimento, per avere maggiori informazioni, ma i disservizi sono inevitabili, soprattutto a carico dei passeggeri.
Nonostante il vettore non sia responsabile del disservizio – e per questo motivo non lo è neppure per la compensazione pecuniaria ai passeggeri – ItaliaRimborso ricorda che in base al Regolamento 261 del 2004, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la compagnia stessa non abbia provveduto ad assisterlo.
Alla ricezione della comunicazione del disagio, il passeggero è libero di non accettare la riprotezione, qualora sia programmata nei giorni successivi al viaggio fissato. In questo caso può acquistare un nuovo biglietto, anche con un’altra compagnia in un altro scalo, e prendere un mezzo pubblico o un taxi per raggiungere Catania. Fondamentale, in questo iter, conservare la prenotazione originale del volo aereo per Fontanarossa, oltre a ricevute, fatture e scontrini delle spese sostenute per raggiungere la meta iniziale.
Il vettore può, di comune accordo con il passeggero, decidere di operare il volo, dirottandolo in un altro aeroporto, ma è comunque onere della compagnia fornire assistenza per raggiungere lo scalo di Catania. Anche in questo caso, qualora questo non avvenga, il viaggiatore può sostenere costi per mezzi pubblici e/o taxi per raggiungere Fontanarossa, chiedendo successivamente il rimborso al vettore.
Pezzo in aggiornamento.