Quasi la metà delle agenzie di viaggi – nello specifico il 46% – è oggi in una condizione di alto o massimo rischio insolvenza. Lo rivela un’analisi condotta di recente in Spagna da Insight View rilanciata in Italia da Euphemia, progetto del Gruppo Lab Travel che propone un nuovo modello per la distribuzione turistica basato su adv evoluti: i personal travel voyager.
Il dato, specifica una nota, è raddoppiato rispetto al 2019, a causa della pandemia, dei prestiti richiesti e dell’importo esiguo dei ristori erogati dallo Stato.
“Una situazione allarmante che trova riscontro anche in Italia – si legge – Nell’estate del 2021 il settore del turismo organizzato ha perso l’81% del fatturato rispetto al 2019, passando da 13,3 miliardi a 2,5 miliardi di euro, per un totale di 40.000 posti di lavoro a rischio. Fortunatamente, da qualche mese il comparto della distribuzione organizzata vive una fase di forte rilancio che ha consentito di scongiurare, almeno in parte, le previsioni”.
Sul tema interviene Michele Zucchi, amministratore delegato Lab Travel Group: «Le imprese della distribuzione sono state fortemente colpite dal Covid. Ad essere in crisi però non sono gli agenti di viaggi, quanto le agenzie. Il mercato dell’intermediazione turistica sta transitando verso forme organizzative più snelle, flessibili e, soprattutto, senza costi fissi».
“Negli ultimi mesi molte imprese, specialmente quelle a conduzione familiare”, ricorda Euphemia, “sono state costrette a chiudere o a rinunciare ai loro dipendenti disperdendo un know how importantissimo”.
«Quello dell’agente di viaggi è un lavoro complesso, che richiede passione ed esperienza – aggiunge Ezio Barroero, presidente Lab Travel Group – Un patrimonio di competenze difficile da compensare con nuove assunzioni e tantomeno con la tecnologia. Il nostro impegno è volto anche a recupero e mantenere tutto ciò».