Ex Alitalia: Cigs prorogata, niente licenziamenti collettivi
E vissero tutti (un po’ più) felici e contenti. Almeno fino al 31 ottobre 2025. La proroga, l’ennesima, della cassa integrazione straordinaria rasserena i 2.118 ex Alitalia e scongiura i licenziamenti collettivi, grazie all’accordo siglato ieri al ministero del Lavoro con i sindacati e le associazioni professionali.
Come spiega il Sole 24 Ore, “l’intesa raggiunta tra Alitalia Sai e Cityliner in amministrazione straordinaria e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta e Anpac avrà valore retroattivo, per assicurare la copertura da parte dell’ammortizzatore sociale a partire dal 1 gennaio, dunque dal periodo che precede la decorrenza dell’accordo. Dopo ottobre i dipendenti della ex Alitalia potranno beneficiare fino a 24 mesi dell’indennità Naspi (grazie all’integrazione del Fondo volo non saranno previsti i limiti di importo introdotti in precedenza per la Cigs)”. I sindacati, in realtà, chiedevano la proroga biennale della Cigs, per l’intero 2025 e 2026.
Gli ammortizzatori sociali erano già stati prorogati fino al 31 dicembre, ma per il 2024 era stato fissato “un tetto del 60% della retribuzione, con il limite di 2.500 euro di importo”. Con la retromarcia si torna all’80% della retribuzione e saltano i limiti di reddito, proprio grazie al Fondo volo, ripristinando una situazione che va avanti dal 2020 per i dipendenti della ex compagnia di bandiera in amministrazione straordinaria.
«Abbiamo evitato i licenziamenti – sottolinea Fabrizio Cuscito (Filt-Cgil) – anche se avevamo chiesto una proroga più lunga, per dare modo agli oltre 2.000 lavoratori di essere assorbiti dalle aziende che hanno rilevato gli asset delle società del gruppo Alitalia».
“L’accordo raggiunto rappresenta un ulteriore importante passo in avanti nella direzione da noi da tempo auspicata – fa sapere in una nota Uiltrasporti – È necessario arrivare a una soluzione strutturale, che permetta l’attivazione di politiche attive e riqualificazione per il reimpiego di questi lavoratori altamente specializzati, come inizialmente previsto dai piani di sviluppo di Ita Airways e delle altre realtà nate da Alitalia, soprattutto in questo anno giubilare“.
“La nostra richiesta di proroga – conclude Uiltrasporti – era dettata da necessità oggettive e motivata dal ritardo dello sviluppo dei piani industriali delle società di handling, volo e manutenzione che hanno ereditato le attività da Alitalia. Continueremo quindi a lavorare fino a quando non arriveremo a un totale reinserimento nel ciclo lavorativo di tutti i dipendenti”.
Salvatore Pellecchia (Fit-Cisl) esprime un «giudizio positivo», osservando come la «notizia arriva contestualmente a quella dell’ingresso di Lufthansa in Ita annunciato al 13 gennaio».