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Expedia, spinta sul B2B: «Varrà il 50% del business»

Expedia da adobe

La nuova era Trump favorirà il turismo. Ne è certo Alfonso Paredes, presidente della divisione B2B (Private Label Solution) del Gruppo Expedia, che ha parlato dei prossimi piani dell’azienda americana con Ginés Martínez, vicepresidente di Global Alliances di Alpitour World, durante il forum Hotusa Explora, indicando chiaramente che l’obiettivo della sua divisione è di crescere ancora e di «diventare il 50% dell’azienda in due o tre anni».

Il Gruppo Expedia ha chiuso il 2024 con il superamento dei 106 milioni di pernottamenti del 2023, e le previsioni restano ottimistiche anche per quest’anno; per il mercato B2B Parades specifica che tra le aree in cui, al momento, l’azienda ottiene le migliori performance, c’è l’Asia che rappresenta il 35% delle vendite con aspettative molto positive in base anche a un sondaggio condotto dall’azienda che rivela che l’81% degli asiatici sta pensando di viaggiare, e di questi, il 50% pensa all’Europa, con un chiaro interesse per il segmento del lusso.

Note positive anche dagli Stati Uniti, con il 50% dei cittadini che programma di viaggiare, con una maggiore diversificazione delle destinazioni rispetto all’Asia, indicando i Caraibi come una delle mete principali scelte, seguiti dall’Europa e, poiché Expedia è un’azienda americana, Parades sottolinea che: «La presidenza Trump ci avvantaggerà più che mai, soprattutto per quanto riguarda la parte consumer, che dipende maggiormente dal cliente americano, grazie a un dollaro più forte avremo molti più turisti».

A incidere verso la corsa per la conquista del mercato B2B, il ruolo centrale dato dall’azienda alla tecnologia come asse fondamentale della sua attività. «Senza tecnologia non vendiamo», sottolinea Parades che ha evidenziato come nel B2B si gestiscano milioni di dati, con oltre 15 miliardi di chiamate ricevute ogni giorno.

Tra gli strumenti utilizzati dall’azienda, in evidenza su tutti l’intelligenza artificiale e il machine learning sia a uso del cliente, sia nella gestione interna dell’azienda. A titolo di esempio, Paredes ha indicato l’affidamento all’Ai delle conversazioni più semplici, che non richiedono l’intervento di una persona, risorsa utilizzata anche per verificare e sintetizzare i commenti ricevuti dagli hotel per renderli più comprensibili ai clienti.

«Nel caso delle agenzie di viaggi tradizionali, stiamo puntando sulla chat virtuale e sulla voce dell’intelligenza artificiale per sostituire le chiamate semplici nei servizi alla clientela non eccessivamente complessi», ha specificato il manager.

La creazione di nuovi prodotti è un’altra delle grandi scommesse su cui puntare per raggiungere l’obiettivo. «Di solito creiamo uno o due prodotti all’anno – ha concluso il presidente – Tra questi uno degli ultimi nati è una tecnologia per combattere le frodi, che generano perdite per 20 miliardi di dollari ogni anno per il settore turistico e l’anno scorso siamo riusciti a ridurle di 2 miliardi di dollari solo per Expedia».

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