by Giulia Di Camillo | 31 Marzo 2021 16:07
Da Milano fino a Dubai. L’Italia passa il testimone di Expo all’emirato arabo che – dopo il posticipo causa pandemia – torna a fare il conto alla rovescia per la prima Esposizione Universale del Medio Oriente, nonché la più grande di sempre, e si prepara ad accogliere gli ospiti dal prossimo 1° ottobre al 31 marzo 2022.
«Il legame tra l’Italia e Dubai per l’Expo non può che essere speciale – ha raccontato Sumathi Ramanathan, vice president market strategy & sales dell’Esposizione – Per il Medio Oriente sarà un debutto assoluto. E non dimentichiamoci che sarà il primo grande evento mondiale dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19».
Il claim non è cambiato di una virgola: Connecting Minds, Creating the Future. Anche i numeri restano da record: al Dubai Exhibition Centre – in ben 182 giorni – si prevedono infatti circa 200 Paesi espositori e ben 20mila media internazionali. «Tre i padiglioni tematici, ovvero Terra – The Sustainability Pavillon, Alif – The Mobility Pavilion e Mission Possible – The Opportunity Pavilion, tra l’altro aperti al pubblico per un periodo di tempo limitato[1] in attesa della kermesse – ha spiegato Sumathi Ramanathan – Quello dell’Italia sarà nel distretto delle opportunità, e si spazierà tra storia, arte, cultura, scienza, innovazione e sostenibilità».
Più di 60 al giorno i live event e le performance: «Molte di queste – ha aggiunto la vp market strategy & sales di Expo Dubai 2020 – coincideranno con quelli che abbiamo chiamato Special Days. Un esempio? Tra il 20 e il 28 dicembre prossimo festeggeremo insieme il Natale, mentre il 21 marzo 2022 sarà la volta del Mother’s Day».
E ancora, le Thematic Week come quella dedicata al clima e alla biodiversità e gli International Days, di cui il primo sarà il 16 ottobre con il World Food Day. «Esperienze, queste, dedicate a tutti i target di visitatori, che si tratti di businessman, viaggiatori leisure, giovani o studenti. Va detto, poi, che l’80% dell’area Expo, al termine dell’evento, sarà trasformata con il progetto District 2020».
Dubai e Abu Dhabi non vedono l’ora di accogliere i turisti di tutto il mondo. «Dal 24 dicembre è stata stilata una green list di Paesi che possono visitare la destinazione per turismo, di cui purtroppo al momento l’Italia non fa parte – ha detto Dora Paradies, country manager uscente del Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi[2] – Ci si sta preparando da lungo tempo all’evento anche con novità di prodotto importanti, vedi Yas Bay e Al Khana. Un importante ruolo sarà di certo ricoperto dal protocollo sanitario Go Safe, assai rigoroso».
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