by Roberta Rianna | 10 Aprile 2020 12:24
Pressing mediatico dell’industria dei viaggi. Dopo aver occupato le pagine dei principali quotidiani generalisti, il Manifesto per il Turismo Italiano[1] di Astoi e Fto sbarca nel salotto di Bruno Vespa. Le istanze di categoria rimbalzano, così, sugli schermi di mezza Italia attraverso Porta a Porta in un servizio dedicato al crac del settore.
«Il turismo – afferma il giornalista – è il ferito più grave in questa Waterloo su scala mondiale. Zero movimenti e nessun flusso in questa Pasqua da pandemia. A picco anche l’indice di fiducia del viaggiatore italiano: -18% al mese, con livelli mai così bassi e almeno 90 milioni di presenze in meno fino a maggio».
Detto ciò, cosa fare per evitare il collasso? A parlare – a nome dell’industria turistica – è Pier Ezhaya, direttore tour operating del Gruppo Alpitour e consigliere dell’associazione dei t.o. che fa capo a Confindustria. Netta la sua posizione: «Nulla, da parte del governo, è ancora stato dedicato al turismo. Non basta avere il sostegno alla liquidità. Abbiamo bisogno di interventi immediati perché la crisi sta colpendo duramente il settore e sarà così anche nei prossimi due o tre mesi».
Le richieste a Palazzo Chigi sono quelle contenute nel Manifesto: «Chiediamo un Fondo[2] a sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore; chiediamo il prolungamento della cassa in deroga e il rilascio di Buoni Vacanza da utilizzare per l’estate».
Una summer che Ezhaya immagina «molto debole, fiacca» con una decisa «propensione al turismo di prossimità». Una situazione che induce a riporre direttamente «le speranze nel prossimo inverno».
Rincara la dose Gianfranco Battisti, amministratore delegato del Gruppo Fs e presidente di Federturismo: «Turismo e mobilità hanno subìto uno choc della domanda sei volte superiore a quello dell’11 settembre. L’industria potrebbe perdere 120 miliardi entro l’anno», afferma.
Quello che serve sono contributi a fondo perduto, per cui – sottolinea – «c’è già disponibilità di fondi europei per quelle imprese che hanno perso il 50% rispetto allo scorso anno. Attingere qui sarebbe un’opportunità per l’intera filiera».
Per Battisti c’è bisogno, poi, di un «grande piano di rilancio del turismo» che parta proprio dall’Italia.
Un’Italia che questa estate potrebbe, però, essere protagonista di un grande assalto. Da qui la riflessione di Luca Caraffini, amministratore delegato di Geo Travel Network, network partecipato da Alpitour e Costa Crociere: «Il Mare Italia farà sicuramente la parte del leone in estate e darà impulso alla ripresa di agenzie di viaggi e tour operator. Noi, come Geo, sosterremo e spingeremo le vendite in questo senso. Nel frattempo, speriamo che aprano anche altre destinazioni come Grecia e Spagna – dichiara al nostro giornale – I fattori decisivi, in questo caso, saranno due: la libera circolazione verso questi Paesi e una domanda forte che permetterà di garantire collegamenti adeguati».
Scenari che, si spera, possano trovare concretezza nelle prossime settimane, quando si passerà alla Fase 2 delle misure di contenimento del nuovo coronavirus.
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