Crac Fti, i creditori chiedono 840 milioni di euro
Arriva la resa dei conti nella vicenda del fallimento Fti Group e si tratta di una cifra ragguardevole: 840 milioni di euro è il totale dei reclami presentati dai 290.000 creditori segnalati, di cui 125.000 viaggiatori acquirenti di pacchetti turistici.
Per far fronte alle richieste dei creditori si è già proceduto alle cessione di alberghi e, nonostante le vendite stiano andando bene, l’amministratore straordinario che segue l’operazione Fti, Axel Bierbach, ha già avvisato che a oggi si è in presenza di un basso tasso di rimborso. Nel dettaglio, Bierbach ha spiegato che l’esame dei reclami potrebbe richiedere anni, dato l’enorme numero di creditori.
Buona parte delle migliaia di viaggiatori di pacchetti vacanze è stata già parzialmente risarcita ai sensi del Drsf, il Fondo di garanzia tedesco, per un ammontare di circa 50 milioni di euro, che è stato già versato ai richiedenti dopo che avevano presentato le loro domande.
Ma le grane intorno al fallimento Ftinon finiscono qui, perché per altri creditori, tra cui hotel, compagnie aeree, agenzie di viaggio e banche, le prospettive non sono per nulla confortanti. Bierbach ha chiarito che solo una piccola parte dei crediti potrà essere rimborsata al termine delle procedure di rito. Anche il Fondo statale per la stabilizzazione economica (Wsf), che aveva fornito supporto finanziario a Fti durante la pandemia, appare in forte difficoltà.
Contestualmente c’è poi da affrontare anche il delicato tema dei 100 dipendenti della Fti che sono ancora coinvolti nella liquidazione del tour operator insolvente, in attesa di conoscere quale sarà l’epilogo delle loro rivalse.
A fine settembre scorso il tribunale locale di Monaco aveva aperto una procedura di insolvenza per Ftie la sua consociata Big Xtra Touristik. Secondo quanto dichiarato dall’amministratore fallimentare erano stati accertati sufficienti beni per condurre una procedura di insolvenza ordinata.