«Le possibilità offerte dalla tecnologia oggi sono molte, ma scegliere su cosa investire è fondamentale», dice Jean-Luc Chrétien, co-ceo di Fastbooking, la società di proprietà del gruppo Accor che si occupa di ecommerce e di soluzioni per la distribuzione, incontrato a Milano nel corso della prima tappa di un roadshow che si svolgerà in 17 città europee e asiatiche (in Italia, la prossima tappa è a Roma il 26 settembre).
«Ai proprietari di hotel di gruppo o indipendenti/locali spesso manca un supporto e non sempre sono preparati ad un livello sufficiente. Il nostro obiettivo, quindi, è offrire le soluzioni tecnologiche migliori per ogni singola struttura al prezzo più conveniente, in Italia come in Giappone e in Francia, i primi tre mercati della società».
Ma quali canali usano i consumatori italiani quando si tratta di prenotare un albergo? Se il 76% degli internauti pensa che che le olta dispongono comunque di prezzi migliori, ben il 62% va anche a verificare le tariffe sul sito proprio dell’hotel, e di questi quasi la metà utilizza proprio questo canale per effettuare la sua prenotazione.
Risultato, per Chrétien non bisogna esagerare con la presenza sulle olta. «Almeno la metà della capacità va messa in vendita sul booking diretto, altrimenti fare l’albergatore non ha più senso». Attenzione, però: tutto questa diventa inutile se gli albergatori non hanno un sito efficiente ed attraente, con immagini e video capaci di spiegare il prodotto, e non intraprendono le azioni necessarie di direct marketing.
Altro punto da tenere sotto osservazione, la presenza su social e sui motori di ricerca. «La parte del traffico tramite seo è in calo, a vantaggio di quella derivante da inserzioni a pagamento, come ad esempio Google Hotel Ads o Google Insights», assicura Francis Louis Passerini, managing director di Fastbooking South Europe, Middle East, Africa.
«Per non parlare dei trend di domani, quando anche una presenza su Instagram diventerà fondamentale. Ad oggi, invece, è molto basso il tasso di conversione delle prenotazioni di un canale come Facebook». Tutte da scoprire ancora, invece, le potenzialità di un canale come YouTube, secondo motore di ricerca più importante al mondo e molto utilizzato anche dagli utenti italiani.